Autore Redazione
giovedì
9 Marzo 2023
14:19
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Cronaca - Alessandria

Barriera idraulica: l’intelligenza artificiale consentirà di prevedere i livelli di falda fino a 5 giorni prima

Barriera idraulica: l’intelligenza artificiale consentirà di prevedere i livelli di falda fino a 5 giorni prima

ALESSANDRIA – Attiva da oltre 10 anni e composta da 40 pozzi per impedire la fuoriuscita di contaminanti, prossimamente la barriera idraulica del sito Solvay di Spinetta Marengo sarà ulteriormente implementata. Lo ha annunciato questo giovedì la multinazionale (qui le schede diramate da Solvay che spiegano il funzionamento). Grazie all’intelligenza artificiale si potrà prevedere fino a 5 giorni prima l’evoluzione del livello della falda nell’area dello stabilimento, potendo quindi agire preventivamente. “Un passo nel futuro” hanno sottolineato i tecnici. Una innovazione ancora oggetto di test e che prevederà un investimento importante. “Basti pensare che, oggi, il costo di gestione ordinaria della barriera idraulica si attesta fino a 1.5 milioni di euro”.

Già oggi la barriera idraulica, ha sottolineato la consulente di idrogeologia ambientale di Tethys Patrizia Trefiletti, si adatta in modo rapido ed efficiente al mutare delle condizioni idrogeologiche, garantendo sempre il completo contenimento della falda contaminata all’interno del sito. “La barriera idraulica può dunque essere gestita secondo tre diversi scenari di funzionamento approvati dagli enti (falda alta, falda ordinaria o in condizioni medie, e falda bassa) da applicare in funzione del livello della falda misurato in remoto ed in tempo reale da misuratori installati in diversi piezometri (tubi installati nel terreno con un sistema di filtraggio dell’acqua per monitorare i livelli di inquinanti). Sono attualmente presenti 12 misuratori del livello di falda tra interno ed esterno dello stabilimento. Inoltre, vengono monitorate sulla base dei dati ARPA anche le precipitazioni (piovose e nevose) e il livello dei corsi d’acqua all’interno del bacino idrogeologico, che si estende decine di km a monte dello stabilimento, e che rappresenta l’area nella quale si ricarica la falda che poi fluisce nella zona dello stabilimento”.

I pozzi provocano un dislivello della falda che consente l’assorbimento dei contaminanti attraverso gli stessi pozzi, “fino a 300 metri all’esterno della barriera, la cosiddetta area di cattura“. Ogni giorno la barriera raccoglie 11 milioni di litri di acqua (la capienza di quattro piscine olimpiche), con la potenzialità di arrivare fino a quasi 14 milioni.

Rispetto alla presenza di cC6O4 all’esterno della barriera la dottoressa Trefiletti ha parlato di “evento eccezionale“, dovuto alle ingenti ed eccezionali piogge di fine 2019 che hanno aumentato il livello di falda e, di conseguenza, diminuito la portata esterna della barriera: “Una situazione di debolezza della falda transitoria e momentanea. La presenza del cCO4 è stata comunque estremamente limitata, con concentrazioni regredite in brevissimo tempo”.

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