Autore Redazione
venerdì
19 Aprile 2024
17:51
Condividi
Cronaca - Alessandria

Schiume nel Bormida, Arpa smentisce Syensqo: “Provengono dall’impianto. I valori, però, rispettano i limiti”

Schiume nel Bormida, Arpa smentisce Syensqo: “Provengono dall’impianto. I valori, però, rispettano i limiti”

ALESSANDRIA – “Le schiume riscontrate il 13 aprile al punto di immissione dello scarico del Polo chimico nella Bormida sono oggettivamente riconducibili all’impianto”. Questa la posizione di Arpa Piemonte rispetto alla vicenda emersa lo scorso sabato alla luce dei risultati delle analisi della stessa Agenzia, diramati questo venerdì. Una considerazione che smentisce la posizione di Syensqo.

“Riguardo le schiume nel Bormida abbiamo verificato nei campionati di sabato scorso la presenza di tensioattivi con e senza Pfas ha sottolineato a Radio Gold il direttore regionale di Arpa Secondo Barberocome quantità possiamo dire che erano il doppio rispetto alle concentrazioni rilevate a gennaio. I valori che abbiamo riscontrato fanno associare alle schiume viste nel Bormida il fatto che derivavano in buona parte dagli scarichi dell’impianto. Siamo in grado di affermare una correlazione diretta. I dati certificano che le schiume provengono da SyensqoI numeri, però, non sono particolarmente critici. I valori ottenuti rispettano comunque i limiti massimi di concentrazione previsti allo scarico”.

“Riguardo la presenza anomala di C6o4 abbiamo una serie di campioni raccolti in diversi giorni” ha continuato il direttore regionale di Arpa “il giorno 11 aprile (quando è stata comunicata questa criticità), il giorno 16 e il 18 aprile. L’11 aprile in un pozzo dello stabilimento si è rivelata una presenza molto alta di c6o4, valori sopra tutti quelli riscontrati in passato. Nelle analisi del 16 e 18 aprile si è evidenziata una riduzione significativa di questa concentrazione, pur rimanendo su valori molto alti. Questo incidente ha comportato un aumento importante di C6o4 nelle falde all’interno dello stabilimento ma questa quantità si è ridotta nei giorni successivi. All’esterno dello stabilimento abbiamo trovato una quantità simile ai campionamenti degli anni precedenti: al momento, quindi, all’esterno della azienda non risultano esserci effetti significativi. Continueremo, però, a fare ulteriori campionamenti all’esterno dell’azienda: la propagazione di questi inquinanti può richiedere del tempo. In entrambe queste vicende possiamo dire che una anomalia c’è stata ma, a fronte dei dati che abbiamo elaborato, è emerso che è rimasta circoscritta all’interno dell’impianto. Al momento non risultano evidenze di effetti importanti sulla falda all’esterno dello stabilimento”. 

Ascolta l’intervista integrale al direttore di Arpa Piemonte Secondo Barbero

Di seguito i risultati dettagliati delle analisi di Arpa. 

SCHIUME SULLA BORMIDA DEL 13 APRILE

Tecnici di Arpa si sono recati sul posto e hanno effettuato diversi campioni sia al punto dello scarico del Fiume Bormida che internamente al sito. Il set analitico applicato per la ricerca dei pfas è riportato in tabella.

“Si riportano nel seguito i risultati dei campioni prelevati alla vasca A101B, al pozzetto P1 e al punto di scarico in Bormida (stramazzo), per quanto concerne i parametri tensioattivi totali (non PFAS) e i parametri PFAS, solo per i composti per i quali è stato misurato almeno un valore superiore al limite di quantificazione (LOQ). Se il risultato è inferiore al LOQ si indica n.r. (non rilevato). Per la famiglia degli ADV (MFS) si riporta il dato della somma dei singoli isomeri (MFS-XX) eseguita con il criterio del medium bound”.

“I dati” sottolinea Arpa mostrano la presenza di tensioattivi totali (non PFAS) nei campioni di acque reflue, prelevati sia internamente allo stabilimento (prevasca A101B e pozzetto P1) sia al punto di stramazzo dello scarico P4 nel Fiume Bormida. I valori sono compresi nel range tra 0,7 e 2 mg/l. I campionamenti effettuati da Arpa nell’ultimo controllo ordinario avvenuto il 23 gennaio scorso avevano rilevato concentrazioni di tensioattivi totali pari a 0,3 mg/l al punto P1 ed non rilevati al punto P4 (pozzetto di scarico finale, da cui le acque convergono allo stramazzo nel Fiume Bormida). Il valore limite fissato dalla normativa nazionale per il parametro tensioattivi totali nelle acque di scarico in corpo idrico è 2 mg/l.”

Per quanto riguarda i PFAS, si riscontra “la presenza di PFOA in tutti i campioni, con valori più alti nei punti interni allo stabilimento (0,27 µg/l in prevasca A101B e 0,31 µg/l in pozzetto P1) rispetto al punto di scarico (stramazzo) nel Fiume Bormida (0,11 µg/l). Analogamente, si riscontra la presenza di ADV (MFS) in tutti i campioni, con valori pari a 0,7 µg/l nei 2 punti interni allo stabilimento e 0,4 µg/l al punto di scarico. Il cC6O4 è stato riscontrato solo nei 2 punti interni allo stabilimento (prevasca A101B e pozzetto P1), in concentrazioni dell’ordine di 1 µg/l”.

I campionamenti effettuati da Arpa il 23 gennaio scorso avevano restituito, per il punto P1, concentrazioni di PFOA pari a 0,39 µg/l e cC6O4 pari a 0,49 µg/l, mentre l’ADV non era stato rilevato (<0,4 µg/l). Pertanto, a fronte di una situazione “stazionaria” per il PFOA, nei campioni del 13 aprile scorso si evidenziano valori di cC6O4 e ADV pressochè raddoppiati rispetto ai dati del 23 gennaio 2024.

I limiti vigenti stabiliti dalla normativa regionale per i PFAS nelle acque di scarico sono rispettivamente: PFOA = 0,30 µg/l, cC604 = 3,5 µg/l e ADV = 0,5 µg/l. Si precisa che in base alle determine autorizzative provinciali, i limiti per i PFAS si applicano unicamente al punto P4 (pozzetto di scarico finale) su campione medio delle 24 ore, mentre i limiti per gli altri parametri stabiliti dalla normativa nazionale per le acque reflue industriali in corpo idrico si applicano già anche al punto P1.

“Le schiume riscontrate il 13 aprile scorso al punto di immissione dello scarico del Polo chimico nella Bormida sono oggettivamente riconducibili all’impianto in quanto dagli esiti delle analisi si è determinato che le acque di scarico del Polo Chimico della Bormida contengono concentrazioni di tensioattivi e di cC6O4 a ADV pressochè raddoppiati rispetto all’ultimo controllo ordinario rispetto a gennaio”.

CONCENTRAZIONI ANOMALE di cC6O4 NELLA FALDA SUPERFICIALE

A seguito di concentrazioni anomale di cC6O4 rivelate a seguito della campana ordinaria di monitoraggio effettuata il 21 marzo scorso Arpa ha iniziato una campagna di monitoraggio straordinaria dall’11 aprile scorso.

L’agenzia ha realizzato, al momento tre campagne: l’11, il 16 e il 18 aprile con il campionamento di acque sotterranee in punti di monitoraggio della falda superficiale.

Questi i punti monitorati da Arpa nelle campagne di monitoraggio straordinario in data 11, 16, 18 aprile 2024.

Le analisi condotte da Arpa hanno fatto registrare l’aumento anomalo della concentrazione di cC6O4 nei piezometri PzIN96 e PzIN115 interni al sito nella campagna trimestrale di marzo 2024 (prelievi del 21/03/2024). I campionamenti condotti nella campagna di monitoraggio straordinario del 11/04/2024 restituiscono per i medesimi piezometri interni PzIN96 e PzIN115 concentrazioni di cC6O4 ancora più elevate. Si evidenzia in corrispondenza del piezometro interno G (non facente parte della rete di monitoraggio ordinario del sito per i PFAS) una concentrazione di picco, prossima ai 200.000 µg/l”. 

I risultati riferiti al campionamento effettuato da Arpa il 16 aprile 2024 “mostrano per i piezometri interni PzIN96 e PzIN115 concentrazioni di cC6O4 dello stesso ordine di grandezza rispetto ai dati del 11 aprile 2024; si registra invece un decremento di concentrazione di un ordine di grandezza nel piezometro G. Per quanto riguarda l’area esterna al perimetro dello stabilimento, i piezometri campionati nei giorni 11 e 16 aprile 2024 mostrano tenori di concentrazione di cC6O4 sostanzialmente in linea con le serie storiche degli ultimi anni. Si segnala in corrispondenza del PzES4 un lieve incremento di concentrazione rispetto ai valori delle campagne di monitoraggio ordinarie degli ultimi anni. Sulla base degli esiti riscontrati l’Agenzia proseguirà nelle prossime settimane a effettuare ulteriori monitoraggi per verificare la situazione ambientale nella falda esterna allo stabilimento”.

Condividi