Autore Redazione
domenica
26 Marzo 2023
14:13
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Cronaca - Piemonte

Piemonte: il 48,7% dei posti di lavoro rimane vacante. Confartigianato: “Mancano figure specializzate”

Piemonte: il 48,7% dei posti di lavoro rimane vacante. Confartigianato: “Mancano figure specializzate”

PIEMONTE – In Piemonte il 48,3% dei posti offerti dalle imprese rimane vacante: pochi candidati e scarsamente formati. I profili più richiesti sono gli esperti digitali e informatici ma anche autisti, operai edili specializzati in riqualificazione energetica, tecnici delle rinnovabili, acconciatori, estetisti e cuochi. La carenza di manodopera specializzata è aumentata del 6,4% rispetto al 2022.
Insomma, il lavoro ci sarebbe ma i posti rimangono liberi a causa del ridotto numero di candidati. E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dall’analisi realizzata dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, sulle “Difficoltà di reperimento di personale nelle MPI”. Il dossier mette anche in evidenza come per trovare personale adeguato, nel 2022, le imprese abbiano impiegato in media 3,3 mesi con i tempi allungatisi fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati, mentre per migliaia di altre figure altamente professionalizzate occorre più di 1 anno di ricerca.

“La difficoltà delle nostre imprese a reperire personale è la conseguenza di una molteplicità di fattori – ha spiegato Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemontedalla crisi demografica al gap tra scuola e mondo del lavoro, dalla rivoluzione digitale fino alle nuove aspettative e propensioni, soprattutto dei giovani, nei confronti del lavoro”.
Secondo Felici, “la carenza di manodopera va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale. Occorrono, inoltre, interventi di politica economica e misure per riattivare il mercato del lavoro.

Confartigianato Imprese ha anche fatto la rilevazione delle 73 professioni più difficili da reperire per le MPI a vocazione artigiana. L’analisi apre con una criticità importante derivata dalla carenza di conduttori di mezzi pesanti e camion (56,7% delle figure richieste mancanti), seguono i muratori in pietra, mattoni, refrattari (46,2%), elettricisti nelle costruzioni civili (63,4%), tecnici della vendita e della distribuzione (45,1%), idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (70,1%), acconciatori (50,1%), meccanici artigianali, riparatori automobili (69,9%), operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (62,7%), montatori di carpenteria metallica (64,7%), autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli (37,8%), meccanici e montatori di macchinari industriali (56,0%), attrezzisti di macchine utensili (68,6%), installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici (65,2%), tecnici programmatori (66,8%), tecnici della gestione di cantieri edili (61,4%), contabili con (44,1%) e analisti e progettisti di software (80,8%).

Confartigianato Imprese Piemonte mette l’accento anche sui problemi che potrebbero verificarsi con l’arrivo, e la gestione, dei fondi del PNNR. “Potrebbero generarsi dinamiche negativeha continuato il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte- Se le figure professionali scarseggiano nelle imprese, infatti, le difficoltà si potrebbero riflettere anche sull’Amministrazione Pubblica e negli Enti Locali, veri attori della gestione dei contributi europei, storicamente alle prese con una cronica carenza di personale specializzato”.
Per Confartigianato Imprese per realizzare il Piano è indispensabile un’immediata e forte azione di sostegno da parte del Governo e della Regione, migliorando strumenti a disposizione delle imprese per le assunzioni.
“Il nostro auspicio – ha concluso Felici – è che le imprese possano essere maggiormente aiutate nell’investire e credere nel proprio personale, migliorando la propria politica di gestione. Andrebbe valorizzata anche l’attrattività dei mestieri, attraverso percorsi che evidenzino la bellezza, il valore e soprattutto l’importanza di queste occupazioni”.

Foto in copertina tratta da Unsplash

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