Autore Redazione
domenica
28 Maggio 2023
10:42
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Cronaca - Tortona

Vittima di un’aggressione omofoba a Tortona, Aurelia lancia un appello ai sindaci: “Multe a chi insulta e discrimina”

Vittima di un’aggressione omofoba a Tortona, Aurelia lancia un appello ai sindaci: “Multe a chi insulta e discrimina”

TORTONA – Anche Aurelia Puccini sabato ha partecipato al Pride di Alessandria. L’attivista trans del partito Gay Lgbt+ qualche settimana fa ha denunciato l’aggressione omofoba subita a inizio aprile da parte di un cliente del suo locale a Tortona. In quel video Aurelia ha lanciato anche un appello ai sindaci italiani per adottare la delibera proposta dal suo partito e sanzionare con una multa da 500 euro chiunque offenda o compia atti di omotransfobia.

A Tortona, ha raccontato, la risposta del sindaco Federico Chiodi è stata “la stessa” di molti altri primi cittadini italiani: Praticamente ci dicono che esistono già delle leggi nazionali. Per Aurelia, però, il discorso non regge. Anche il Codice della Strada fissa precise regole e sanzioni per chi supera i limiti di velocità ma le amministrazioni comunali rafforzano quelle norme piazzando Autovelox lungo le strade come deterrente: “La multa contro offese o atti di omotransfobia potrebbe avere lo stesso effetto e magari portare le persone a pensarci due volte prima di offendere gli altri è convinta Aurelia.

Le parole fanno male, soprattutto quando sono pronunciate con “cattiveria immotivata”. Aurelia ha sentito il “disprezzo negli insulti pronunciati dal cliente del suo locale qualche settimana fa. Già prima l’uomo aveva camuffato offese con toni apparentemente scherzosi. Aurelia non aveva mai detto nulla, aveva “sopportato” perché quell’uomo “era un buon cliente” ma ha sempre sperato che smettesse di frequentare il suo locale a Tortona. Da novembre, quando, la transizione è diventa evidente il tono dell’uomo si è fatto sempre meno scherzoso e ad aprile il “disprezzo” è emerso palese con insulti omofobi.

Aurelia quella sera è stata anche spintonata, il tutto con il pretesto di “un sugo sbagliato” ma in realtà “solo perché donna transessuale”. Aurelia ha iniziato il suo percorso di transizione “tardi”, racconta. È nata intersex ed è stata “una parte” della sua famiglia “a scegliere” come dovesse vestirsi e comportarsi. Lei è sempre stata attratta sessualmente dalle donne e così ha fatto “del suo meglio” per essere “il bravo uomo di casa”. Fin dall’adolescenza, però, quando si sdraiava nel letto, stringeva forte le braccia sul petto per immaginarsi con il seno.

Solo a 58 anni ha poi iniziato a prendere gli ormoni e da quel momento si è subito sentita “meglio”: “Oggi sto portando avanti il mio percorso di transizione. Prima, senza il sostegno economico del Servizio Sanitario Nazionale sarebbe stato impossibile. Non sono una modella, non ho le possibilità economiche per comprare abiti eleganti, e porto anche il 45 di piedi quindi trovare scarpe da donna è un’impresa. Io, però, mi sento una bella signora”.

L’aspetto esteriore ha finalmente iniziato a corrispondere a quello che Aurelia ha sempre sentito dentro ma una parte del mondo fuori si è allontanata. Aurelia ha perso una parte di clientela più adulta ma ne ha acquisita un’altra più giovane. Molti ragazzi, ha raccontato, sono più aperti e informati e questo fa ben sperare nel futuro. La strada da fare, però, è ancora molta. Sono tante le città, grandi e piccole, e le realtà dove le persone non sono accettate, vengono insultate o lasciate in un angolo per il loro orientamento sessuale, per come si vestono o appaiono all’esterno.

La multa per offese e gesti dettati dalla discriminazione per Aurelia potrebbe essere un utile strumento ma è “fondamentale” che tutti, e la politica in primis,  comprendano appieno e rispettino l’articolo 3 della nostra Costituzione e sia così assicurata davvero l’uguaglianza, senza distinzioni di orientamento sessuale, razza, religione, condizioni fisiche e sociali.

 

 

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