Autore Redazione
giovedì
15 Settembre 2016
11:43
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Cronaca - Alessandria

Confermato in appello il verdetto per Fabbio e Ravazzano: colpevoli di falso ma assolti per truffa e abuso d’ufficio

Confermato in appello il verdetto per Fabbio e Ravazzano: colpevoli di falso ma assolti per truffa e abuso d’ufficio

TORINO – La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna inflitta in primo grado all’ex sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio e all’ex Ragioniere Capo di Palazzo Rosso Carlo Alberto Ravazzano, rispettivamente a 3 anni e 2 anni e mezzo per falso ideologico. Entrambi sono stati assolti, così come in primo grado, per truffa e abuso di ufficio, gli altri due capi d’imputazione formulati dal Pm, Riccardo Ghio, che anche davanti alla Corte torinese aveva ribadito la richiesta di condanna a 4 anni di reclusione per Fabbio e 3 anni per Ravazzano. Il verdetto di secondo grado ha però confermato la decisione del Tribunale di Alessandria, che il 29 aprile 2015 aveva riconosciuto colpevoli l’ex sindaco e all’allora Ragioniere Capo di aver certificato il rispetto del patto di stabilità nel bilancio 2010, falsificato proprio per far configurare l’osservanza del vincolo contabile, escludendo però la truffa “perché il fatto non sussiste” e l’abuso di ufficio “perché non costituisce reato“.

E’ chiaro che non siamo soddisfatti – ha commentato l’avvocato Claudio Simonelli, che insieme al collega Roberto Cavallone, difende l’ex primo cittadinoNoi avevamo chiesto l’assoluzione piena e avevamo buoni motivi, sia di fatto che di diritto, per veder confermata la nostra posizione. La situazione è comunque ancora quella di prima e non è peggiorata e abbiamo ancora il margine della Cassazione per combattere e far valere le nostre argomentazioni.

In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, anche l’avvocato Luca Gastini, difensore di Carlo Alberto Ravazzano, ha annunciato il ricorso in Cassazione. “La Corte ha respinto tutti gli appelli, sia i nostri sia quelli proposti dal Pubblico Ministero nei confronti delle due assoluzioni per truffa e abuso d’ufficio, che erano certamente i capi d’imputazione più delicati. Come difesa ci aspettavamo ovviamente di più e, in particolare, io mi aspettavo di più sotto il profilo della valutazione dell’elemento soggettivo per il dottor Ravazzano. Questa differenza di trattamento tra la sua posizione e quella degli altri Dirigenti del Comune di Alessandria che lo avevano preceduto e che avevano adottato le stesse modalità stona sotto il profilo dell’equità. Una volta esaminate le motivazioni del verdetto prepareremo il ricorso in Cassazione”.

Arrivata anche la sentenza di secondo grado per Fabbio e Ravazzano resta ancora “congelato” il giudizio nei confronti dell’allora assessore al bilancio Luciano Vandone, la cui posizione era stata stralciata perché colpito da una malattia che lo rende incapace di stare in giudizio.

 

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