Autore Redazione
venerdì
24 Febbraio 2017
13:08
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Cronaca - Acqui Terme - Alessandria - Ovada

I pensieri e le emozioni al termine del Viaggio della Memoria

Il progetto Totalitarismi e Shoah si è concluso con la visita al lager tedesco di Sachsenhausen
I pensieri e le emozioni al termine del Viaggio della Memoria

PROVINCIA – Cinquanta ragazzi di alcune classi quinte della provincia sono tornati dal Viaggio della Memoria, a conclusione del percorso “Totalitarismi e Shoah”, una serie di incontri e approfondimenti che hanno coinvolto gli studenti degli ultimi anni degli istituti superiori Saluzzo-Plana, Volta e Nervi di Alessandria, Pascal di Ovada, Rita Levi Montalcini di Acqui Terme. Accompagnati dal professor Giampiero Armano, coordinatore del progetto, i giovani si sono recati al lager  di Sachsenhausen, a 35 km a nord di Berlino, nella località di Oranienburg, dove persero la vita circa trentamila persone perseguitate dal regime nazifascista.

Insieme agli studenti c’erano anche la presidente della Provincia Rita Rossa e il consigliere Enrico Mazzoni.

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Alcuni ragazzi, hanno voluto scrivere un loro pensiero o riflessione durante il viaggio di ritorno. Di seguito le impressioni di Cristina Coppola, Elisa Paglierino, Asia Mauro, Chiara Motta, Viola Rondoletto, Elena Wang, Eleonora Piombo, Raul Tatar, Daniele Scutellà, Gabriele Ongarelli, Jlenia Migliore. 

“Entrare in un luogo in cui sono state rinchiuse ed uccise ingiustamente tante persone è stata un’emozione forte. Mi resterà per sempre impresso nella mente il senso di dolore e morte che si percepisce in questa luogo.” 

“Poche cose al mondo rendono l’dea della tragicità di un evento storico come trovarsi a visitare il luogo del tragico avvenimento.”

“Spesso non ci pensiamo. Spesso le persone studiano la storia e credono sia sufficiente. Io che ho avuto la possibilità di fare questa esperienza posso dire  che visitare quel luogo sia molto più esaustivo per comprenderne l’orrore. Nessuno dovrebbe mai dimenticare ciò che è successo.” 

“E’ stato emozionante ripercorrere i passi di migliaia di deportati che hanno trovato la morte nel lager e ancora più toccante comprendere fino a dove la cattiveria umana possa arrivare.” 

“Penso che alcune cose non possano proprio essere dimenticate. Non sarebbe giusto. Non ci si può dimenticare delle vittime torturate ed uccise nei modi più atroci. Provo orrore a pensare che una persona possa fare ciò ad un altro essere umano, a considerarla un numero da eliminare.” 

“Porterò con me per sempre la visita al Campo di Sachsenhausen. Mi ha fatto provare forti emozioni, tanta tristezza e tanta rabbia. Bisogna continuare a ricordare affinché si possa tramandare a coloro che verranno dopo.” 

“Fin da quando avevo sette anni sento parlare di Olocausto. Tuttavia la scuola spesso priva del suo significato profondo questo tragico evento. Le lezioni del Prof. Armano e del Prof. Pietrasanta sono state per me uno stimolo alla riflessione e mi hanno invogliata ad intraprendere il viaggio.”

“La visita al Lager mi ha toccata profondamente, lasciandomi ricordi indelebili. Mi ha colpita particolarmente la visita alle baracche nelle quali migliaia di soldati hanno trascorso un periodo terribile . Molto commovente anche la deposizione della corona in onore delle vittime, seguito dal discorso della Presidente Rita Rossa.” 

“Dopo la deposizione della corona abbiamo formato un cerchio ed abbiamo riflettuto in silenzio sul vero significato dell’Olocausto”

“La visita al Campo di Sachsenhausen mi ha fatto comprendere che il dolore è presente  e vivo ancora oggi e che il ricordo è fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni il valore della vita.” 

“Parlarne in classe, partecipare a conferenze, vedere film o interviste sono certamente dei modi efficaci per ricordare la crudeltà della Shoah. Tuttavia visitare il campo di concentramento , vedere i luoghi dove tante persone hanno sofferto ingiustamente è stata un’esperienza unica. Indescrivibile!” 

“Visitare il Lager di Sachsenhausen ha suscitato in noi grandi emozioni che ci porteremo a casa e racconteremo ai nostri compagni ed amici che non hanno vissuto questa esperienza per diffondere e non dimenticare mai la atrocità accadute.”

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