Autore Redazione
giovedì
3 Agosto 2017
10:41
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Cronaca

Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati

La scoperta domenica. Danneggiato un intero ecosistema da Carentino a Borgoratto.
Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati

AGGIORNAMENTO ORE 13.49 – L’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente ha comunicato il risultato delle analisi compiute sui campioni del torrente Ghisone. I tecnici hanno effettuato i prelievi domenica primo agosto in località Ponte Rosso dopo l’allarme lanciato dal Comune di Borgoratto. In particolare era stata segnalata l’alterazione delle condizioni naturali del corso d’acqua già compromesso da altre situazioni registrate negli ultimi mesi a monte del punto di campionamento.

“Nello specifico – spiegano da Arpa – le analisi fin qui compiute hanno portato alla determinazione che nelle acque del torrente sono state introdotte sostanze contenenti alte concentrazioni di cloruri e solfati che hanno gravemente alterato le caratteristiche chimiche dell’ecosistema acquatico condizione necessaria per la vita acquatica. In altre parole si è registrata, al momento, la presenza di sali (cloruro di sodio e solfato di sodio ad esempio utilizzati lungo le strade o molto più probabilmente, ma è ancora tutto da confermare, l’acqua di lavaggio delle resine a scambio ionico di qualche impianto industriale) che hanno alterato la conducibilità dell’acqua, il suo Ph, ovvero le condizioni necessarie a garantire la presenza di fauna acquatica. Importante anche la presenza di batteri di origine fecale (2,5 milioni di unità per millilitro d’acqua) indicatori del carico inquinante presente nel torrente. Le analisi invece non hanno riscontrato la presenza significativa di tensioattivi”.

Sono tuttora in corso, comunque, analisi per stabilire se vi sia stata anche una concentrazione anomala di metalli e solventi anche questi potenziali cause della morte dei pesci. Ad aggravare la situazione la scarsità d’acqua che non permette la diluizione degli inquinanti.

FRASCARO – Le sue acque erano limpide e popolate da pesci. Oggi chi passa vicino al torrente Ghisone, tra Carentino, Frascaro e Borgoratto, si imbatte in un grande olezzo e in una schiuma che ha danneggiato completamente un intero ecosistema. Una schiuma biancastra ha coperto lo specchio d’acqua e domenica erano ben visibili i pesci morti affiorati in superficie. Lo ha raccontato con profondo rammarico e dolore il sindaco di Frascaro, Pietro Ciberti. “Una situazione inquietante. Io l’ho appreso domenica mattina, grazie alla segnalazione di tanti cittadini che passeggiano in località Ponte Rosso. Quella era una delle zone da preservare della provincia: un torrente con acqua chiara e con specie animali ormai scomparse altrove come gamberi di fiume, gallinelle, tanti pesci. La situazione attualmente è uguale, l’inquinamento permane anche per la poca acqua a causa della siccità.”

I sindaci sull’asse del torrente hanno già presentato un esposto ai Carabinieri. L’Arpa ha già provveduto ai campionamenti e ora si attendono le analisi. “Questo tipo di inquinamento ha distrutto un ecosistema ancora puro – ha concluso il sindaco di Frascaro. Il danno è immenso perché secondo me è stato distrutto l’ecosistema da Carentino a Borgoratto“.

Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati
Inquinamento del Ghisone a Frascaro
Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati
Inquinamento del Ghisone a Frascaro
Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati
Inquinamento del Ghisone a Frascaro
Moria pesci nel Ghisone causata da cloruri e solfati
Inquinamento del Ghisone a Frascaro

 

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