Autore Redazione
mercoledì
6 Dicembre 2023
17:00
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Cronaca - Alessandria

La trasmissione delle Iene su Spinetta rincuora Anemos: “Facciamo rumore”

La trasmissione delle Iene su Spinetta rincuora Anemos: “Facciamo rumore”

ALESSANDRIA – La trasmissione delle Iene sulla situazione ambientale di chi vive vicino al polo chimico ha riacceso i riflettori su Spinetta e ridato voce ai cittadini che vogliono avere più dettagli possibile sul luogo in cui vivono. Il servizio televisivo ha raccolto le testimonianze di cittadini che l’associazione Anemos ha voluto ringraziare, “storie di dolore, di malattie e morti e che purtroppo sono molto simili a tante che abbiamo vissuto in prima persona e che stiamo ascoltando dai molti che ci scrivono”.

Anemos torna però a sottolineare che “l’indagine epidemiologica, fatta condurre dalla giunta comunale nel 2017, e finanziata dal comune è ancora bloccata, nonostante la proposta popolare di deliberazione firmata da 300 cittadini che chiedeva che potesse essere sbloccata nella sua fase causa- effetto. Dell’indagine ne abbiamo parlato molte volte e ancora oggi il sindaco ci dice che è di responsabilità della Regione quando il protocollo di intesa dice che è stato il Comune a commissionarla e finanziarla, i cittadini si informano e sanno come stanno le cose. Si continua a fare confusione sull’indagine epidemiologica, che prevede un’associazione di dati tra inquinanti, e il biomonitoraggio, che prevede delle analisi del sangue, e non solo, sui cittadini per vedere se questi hanno nel proprio corpo i Pfas“. Su questo tuttavia si è espresso martedì l’assessore Luigi Icardi che ha spiegato come l’Asl stia attendendo il parere del Comitato Etico, parere che dovrebbe arrivare entro fine mese. Per Anemos però “è evidente che ci sia un blocco politico sia a livello locale con l’indagine epidemiologica causa effetto che a livello regionale con il biomonitoraggio, In tutto questo però chi ci rimette? Ci rimettono le famiglie che vivono nel dolore, nelle lacrime. Davanti a questi blocchi, chiediamo ai cittadini di fare rumore, perché il silenzio è parte del problema“.

L’associazione affonda anche contro “i medici che non stanno parlando, la protesta deve nascere dal basso, ci vuole giustizia, i dati ci sono e le persone si ammalano. A seguito dello studio dell’Iarc che classifica il PFOA come cancerogeno, pfas trovato nel territorio alessandrino e nel sangue di colori che si sono sottoposti agli esami di Liegi, ci chiediamo se è giusto che i cittadini vivano con dei cancerogeni nel corpo. Che possano mangiarseli“. Anemos quindi chiede di fermare “una ingiustizia” , che il “sindaco concluda la terza fase dell’indagine epidemiologica e che Cirio
permetta di fare esami del sangue per i pfas”.

Anemos sta contattando giornalisti nazionali per dare risalto alla vicenda e intanto invita tutti a riflettere su chi, tra le proprie conoscenze, sia deceduto per un tumore, e ha sollecitato tutti a “fare rumore e a scrivere e fare rete“. I contatti di Anemos: anemos.salute@gmail.com; Facebook; Instagram

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