2 Aprile 2024
13:20
Sabato la mobilitazione contro il Deposito di scorie radioattive. Il percorso della manifestazione ad Alessandria
ALESSANDRIA – Sabato 6 aprile sindaci, amministratori pubblici, comitati e cittadini si muoveranno per le strade di Alessandria per tenere lontano dalla nostra provincia il Deposito Nazionale di Scorie Radioattive. Scongiurata l’autocandidatura di Trino, il territorio non abbassa la guardia.
Nulla è ancora stato deciso ma sono 5 le aree della nostra provincia inserite nella Carta Nazionale delle Aree Idonee, che comprende complessivamente 51 zone su tutto il territorio nazionale.
“Il Deposito nazionale – hanno ricordato gli organizzatori della mobilitazione generale – sarà grande come 207 campi da calcio e dovrà contenere 17.000 metri cubi di scorie nucleari ad alta radioattività provenienti dalle centrali nucleari dismesse, che per perdere la propria pericolosità necessitano di migliaia di anni. Accettare questo deposito significa condannare la nostra terra ad essere la discarica nucleare d’Italia. Significherebbe condannare noi e le generazioni future”.
La provincia di Alessandria “ha già dato in termini ambientali” e con la mobilitazione generale di sabato il territorio vuol fare arrivare forte e chiaro un deciso “no” alla realizzazione del deposito nei nostri confini.
Il ritrovo sabato è fissato alle 15 in viale della Repubblica ad Alessandria. Il corteo si muoverà poi in piazza Garibaldi, attraverserà Corso Roma, piazzetta della Lega e via dei Martiri per arrivare poi in piazza della Libertà davanti alla Prefettura.
“La SOGIN S.p.a. (società pubblica responsabile degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) – hanno aggiunto gli organizzatori della mobilitazione generale – non rispetta neanche i suoi criteri di inidoneità; infatti a seguito dell’approfondito lavoro fatto dalle nostre Istituzioni locali (più di mille pagine di documentazione tecnico-scientifica prodotta), il nostro territorio è inadatto ad ospitare una discarica di rifiuti radioattivi della dimensione di 150 ettari. Questo perché tra i presupposti per realizzare un insediamento di questo tipo senza gravi rischi alla salute degli abitanti delle zone limitrofe al deposito c’è che il terreno non sia alluvionale, soggetto a fenomeni di acque superficiali e molto altro.
Una dimostrazione di non inidoneità l’abbiamo avuta puntuale con le ultime piogge che hanno subito mandato a bagno le zone scelte per il previsto deposito. Stiamo parlando di un terreno caratterizzato da falde affioranti e profonde che di per sé sono una risorsa idrica importantissima per il territorio. Tutti i tecnici interpellati hanno espresso parere negativo per la realizzazione di questa enorme discarica sul nostro territorio. La nostra posizione si basa esclusivamente su criteri tecnici e non ideologici. La discarica di scorie radioattive non crea energia, non è una questione relativa a nucleare si oppure no, bensì un grande rischio ambientale e sanitario per il nostro territorio.
La distanza dai centri abitati è un’altra delle caratteristiche richieste. Anche da questo punto di vista è evidente che i siti scelti non sono idonei per la pericolosa vicinanza con i centri abitati, i paesi, ma anche con centri densamente popolati come la città di Alessandria, Casale, Valenza, Novi Ligure e Acqui Terme.
Un altro aspetto da tenere presente è la conformazione del territorio dal punto di vista idrogeologico.
La richiesta popolare per il territorio oggi è quella della bonifica delle aree contaminate, della realizzazione di un deposito nucleare di scorie radioattive in un luogo idoneo per non ripetere gli errori ambientali del passato, che la nostra provincia subisce e dovrà subire ancora per tantissimi anni”.