Autore Redazione
mercoledì
10 Luglio 2024
09:59
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Cronaca - Novi Ligure

I sindacati sull’ex Ilva: “Non c’è più tempo per le parole, ora servono fatti”

I sindacati sull’ex Ilva: “Non c’è più tempo per le parole, ora servono fatti”

NOVI LIGURE – Sulla situazione dell’ex Ilva “non c’è più tempo per le parole”, ora servono “fatti”. Lo hanno ribadito le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm anche durante il tavolo di crisi a Novi Ligure con il Governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, gli assessori regionali Elena Chiorino ed Enrico Bussalino e il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere.

Durante l’incontro, hanno spiegato i sindacati, sono state ricordate le difficoltà in cui versa il gruppo di Acciaierie d’Italia ed in modo particolare i siti piemontesi (Novi Ligure, Racconigi e Gattinara). Le forti preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, condivise anche dal sindaco della Città di Novi Ligure, dove lo stabilimento dell’ex Ilva oggi conta circa 560 lavoratori, riguardano le prospettive “industriali e occupazionali” del Gruppo, e le relative conseguenze sociali della crisi del gruppo siderurgico.

A Novi Ligure, hanno sottolineato Fim, Fiom e Uilm, sono state chieste al Presidente della Regione Piemonte “rassicurazioni in merito ai 320 milioni di euro come prestito ponte ad oggi non ancora sbloccati dalla Unione Europea e la necessità di avere in tempi brevi un confronto a livello Ministeriale che metta al centro il tema della prospettiva industriale del Gruppo di Acciaierie d’Italia, per poi successivamente affrontare nel merito anche la gestione puntuale della cassa integrazione nei vari siti”.

Questo mercoledì, intanto, dovrebbe essere definito il testo del documento condiviso tra le parti che la Regione si è impegnata a consegnare al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, atteso giovedì a Torino: “La situazione che si sta determinando – hanno rimarcato Fim, Fiom e Uilm – ha conseguenze negative per gli impianti, per i lavoratori e per il futuro del più grande gruppo siderurgico italiano. È  necessario un concreto piano di ripartenza scandito da tempi certi, servono risorse per le produzioni ed interventi di manutenzione che garantiscano la necessaria sicurezza dei lavoratori”.

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