Il commosso saluto al “signore delle essenze” Mario Paglieri
ALESSANDRIA – I gonfaloni della Città di Alessandria e della Regione Piemonte erano listati a lutto nel giorno dell’ultimo saluto a Mario Paglieri, industriale alessandrino che è stato custode, insieme alla famiglia, della ricetta dell’iconica fragranza Felce Azzurra e che con la sua abilità di profumiere, e una incredibile creatività, fin dagli anni ’50 ha contribuito a creare le essenze dei prodotti Paglieri che oggi profumano la vita e le case di tantissime famiglie, in Italia e nel mondo.
La scia di quelle essenze rimaneva in tutti i corridoi e negli uffici dell’azienda quando passava Mario Paglieri. Nelle mente dei dipendenti è impresso, indelebile, il ricordo di quel camice bianco svolazzante e la dolcezza del profumo che sprigionava, quello delle essenze ma anche quello del cioccolato che tanto amava. L’industriale ha lasciato una grande eredità alla città di Alessandria. Anche il sindaco, Giorgio Abonante, ha partecipato ai funerali e nelle ultime ore la Regione Piemonte, Confindustria, politici ed esponenti del mondo economico alessandrino hanno espresso il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia Paglieri per la scomparsa di Mario Paglieri, “un grande industriale che ha fatto la storia dell’industria piemontese e italiana”.
L‘eredità di Mario Paglieri è certamente nelle essenze create ma è soprattutto umana. Quel lascito è nelle parole scritte da Fabio Rossello, co-ceo dell’azienda, che a causa di un problema di salute non ha potuto partecipare alle esequie. Il quel ricordo affidato alla figlia Ginevra, amata nipote di Mario Paglieri, Rossello ha saputo raccontare, come sarebbe piaciuto a Mario Paglieri “uomo pratico e amante della capacità di sintesi“, tutto l’amore e l’affetto provati anche dalla figlia di Mario, Debora Paglieri, e dalla nipote Ginevra, insieme al fratello di Mario, Aldo Paglieri, e al resto di famigliari e amici. Il lasciato umano di Mario Paglieri è anche nel delicato tocco alla bara che ha raccontato in maniera discreta l’amicizia e una stima “lunga una vita” tra Romano Anfossi e Mario Paglieri. Il lasciato umano di un industriale è però forse più di tutto nel ricordo commosso dei dipendenti della Paglieri. Anche se la malattia da alcuni anni lo teneva lontano dall’azienda, i dipendenti lo sentono ancora oggi “fischiettare e canticchiare tra i corridoi“. In azienda tutti lo chiamavano “Signor Mario” e Mario Paglieri “un signore lo è stato davvero”, regalava sempre un sorriso e una parola gentile a chi incontrava nei corridoi e durante le feste non dimenticava mai un pensiero per i bambini. E nel giorno dell’addio, con il loro ricordo, i dipendenti hanno voluto salutarlo con lo stesso affetto e dolcezza che ha sempre dimostrato a chi negli anni ha lavorato nello stabilimento.