Cronaca - Alessandria

Dopo l’arresto dei truffatori a Masio i Carabinieri rinnovano l’appello: “Segnalazioni al 112 fondamentali per fermare truffe”

MASIO/FELIZZANO – Erano “pendolari del crimine” i due truffatori bloccati nei giorni scorsi dai Carabinieri della Compagnia di Alessandria dopo un tentativo di truffa a Masio e trovati con gioielli del valore di 60 mila euro che erano riusciti a rubare poco prima a una anziana a Pietra Marazzi.

I due uomini di 31 e 46 anni avevano percorso le strade che dividono i due comuni a velocità folle”, ha spiegato il Capitano Graziano Del Rio, al comando della Compagnia Carabinieri di Alessandria. Da Pietra Marazzi in una decina di minuti i due uomini avevano raggiunto Masio, comune dove li aveva indirizzati il cosiddetto “telefonista”, il complice che ha il compito di contattare quante più persone possibili al telefono inventando le più disparate storie per convincere i cittadini ad aprire la porta alle “batterie di truffatori” già nei paraggi.

Al telefono con l’anziana cittadina di Pietra Marazzi il telefonista” quel giorno si era spacciato per un Carabiniere e aveva fatto credere alla donna che la figlia fosse responsabile di un incidente mortale e che sarebbe servita un’ingente somma per evitarle il carcere. Spaventata da quella chiamata, l’anziana aveva consegnato ai finti Carabinieri che poco dopo si erano presentati davanti alla sua abitazione tutti i suoi gioielli, preziosi anche perché ricordi di famiglia.

Già messo a segno un primo colpo, i due truffatori poco dopo erano stati indirizzati verso un’altra casa. Non erano mai stati in quelle zone dell’Alessandrino, anche se abituati a spostarsi per tutta Italia per mettere a segno truffe e, come appurato poi dai Carabinieri controllando la cronologia dei loro telefoni, i due uomini avevano usato le mappe di Google per raggiungere l’abitazione di un anziano di Masio che aveva risposto a un’altra chiamata del “telefonista”. Questa volta, però, il cittadino si è insospettito e ha subito allertato il 112. La chiamata al numero unico di emergenza è stata “fondamentale ha sottolineato il Capitano Del Rio.

In una manciata di minuti i Carabinieri in borghese del Norm e le pattuglie dei Carabinieri di Felizzano e Oviglio si sono radunati nella zona e hanno intercettato la vettura a noleggio su cui viaggiavano i due truffatori, che avevano indossato delle mascherine chirurgiche per celare il più possibile il loro volto. Fermati e trovati in possesso dei preziosi gioielli rubati poco prima a Pietra Marazzi, i due quel giorno erano stati subiti ammanettati.

Dopo la convalida, l’uomo di 46 anni, già gravato da precedenti specifici, è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere e il complice di 31 anni ai domiciliari e ora i Carabinieri proseguono le indagini per risalire all’identità del “telefonista”. Come ribadito dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Alessandria, affiancato dai Marescialli Francesco Bonavita dei Carabinieri di Oviglio, Raffaele Sansone dei Carabinieri di Felizzano e Federico Faralli della Sezione Operativa di Alessandria, non bisogna mai aver timore di chiamare il 112  per verificare l’identità di chi chiama al telefono o bussa alla nostra porta, anche se si presenta come appartenente alle forze dell’ordine e, soprattutto, se chiede denaro. Il protocollo adottato dai Carabinieri e i numerosi incontri organizzati per informare i cittadini si stanno rilevando efficaci contro le truffe e proprio le segnalazioni di tentativi di truffa aiutano a dirottare le pattuglie nelle zone dove si muovono i truffatori, e bloccarli come accaduto nei giorni scorsi a Masio.

 

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