Tutela del territorio e delle imprese agricole. Coldiretti incontra l’assessore regionale Bussalino
ALESSANDRIA – Preservare il territorio e le piccole realtà che sono “scrigno di biodiversità“. Sono queste alcune delle priorità nell’agenda 2025 di Coldiretti Alessandria. L’associazione agricola ha avviato un percorso di dialogo e confronto con gli assessori regionali per garantire la sostenibilità del settore, assicurare redditività ai produttori agricoli e qualità ai consumatori.
Dopo un primo confronto con l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, Coldiretti Alessandria ha ospitato nella sua sede in Corso Crimea l’assessore regionale agli Enti Locali del Piemonte, Enrico Bussalino. Come ricordato dal presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, il Piemonte è la regione con il maggior numero di piccoli comuni, in totale 1045, e l’Alessandrino ne conta ben 178 sparsi nel 54% del territorio provinciale. Tutti i piccoli borghi rappresentano una grande risorsa “storica, economica e ambientale” che il Piemonte, come altre regioni italiane, sta però progressivamente perdendo per la mancanza di adeguati servizi e infrastrutture.
Coldiretti chiede interventi per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi e azioni per promuovere le filiere produttive locali, potenti motori anche del sempre più apprezzato turismo “enogastronomico”. Fondamentale, nell’ottica di una tutela e crescita delle realtà agricole, è anche il tema dell’acqua, necessaria per “produrre di più e mantenere viva l’agricoltura nelle zone rurali” e nei periodi di siccità. La soluzione proposta da Coldiretti parte dal progetto già elaborato con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, per la realizzazione di un sistema di bacini con sistema di pompaggio che assicurerebbe una preziosa scorta di acqua piovana che oggi, invece, va persa.
L’associazione ha ribadito il suo “no” al deposito nucleare in provincia proprio per salvaguardare un territorio a vocazione agricola e lavora per ridurre l’impatto delle emissioni in agricoltura. Coldiretti chiede però una riforma della gestione venatoria per limitare i danni della fauna selvatica e interventi più incisivi contro la peste suina e la Blue Tongue.
Per Coldiretti, il territorio va anche difeso frenando il consumo di suolo che nell’Alessandrino ha già “cancellato” oltre 26.450 ettari di terreno fertile, pari a un 15,1% del totale regionale e terzo dato più alto dopo quelli di Torino e Cuneo. Coldiretti chiede anche uno “stop” al “fotovoltaico selvaggio”. Per l’associazione agricola si deve puntare su “un diverso modello di transizione energetica” che preveda impianti solari su tetti e un agrivoltaico “sostenibile”, con pannelli sospesi che raccolgano energia per sostenere le attività delle aziende agricole. Frenare l’avanzata dei pannelli è anche uno degli obiettivi della Regione, ha assicurato l’assessore agli Enti Locali, Enrico Bussalino. Dopo il parere negativo all’impianto eolico in Val Borbera, ha ricordato, la Regione Piemonte “entro le prossime due settimane” definirà i dettagli delle legge regionale che individuerà le aree idonee, o non idonee, alla realizzazione di grandi impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a biomassa.