15 Aprile 2025
10:42
In 12 anni le città piemontesi spolpate di negozi: impennata solo dei ristoranti
PIEMONTE – In 12 anni i centri dei comuni piemontesi hanno perso migliaia di imprese. Si tratta di 13mila realtà del commercio al dettaglio, insieme a 594 imprese dei servizi di ristorazione (in particolare bar) spariti, in parte sostituiti da 437 unità le imprese della ricettività.
Gli otto comuni capoluogo di provincia, dal 2012 al 2024, hanno visto sparire oltre 3.200 esercizi al dettaglio in sede fissa (-25,35%), insieme a 967 bar (-26,65%), mentre sono aumentati i ristoranti (+723 unità, pari al +21,31%) e i servizi di alloggio (+122 unità, pari al 30,50%). La riduzione nel commercio in sede fissa e nei bar interessa sia i centri storici sia le periferie, l’aumento dei ristoranti e dei servizi di alloggio riguarda l’intero territorio comunale. In 12 anni questa la differenza registrata: carburanti -47,83%; libri, edicole, giocattoli, sport -43,49%; ferramenta, mobili, tessili, forniture elettriche -33,33%; moda, gioiellerie, ottica, profumeria, fiori, mobili ufficio -29,47%; bar -26,32%; prodotti alimentari e bevande -21,80%; negozi non specializzati alimentari e non -10,48%; tabacchi -2,90%; computer e telefonia -1,02%; farmacie +0,81%; attività di alloggio +9,39%; ristoranti +25,55%. Alessandria, lo ricordiamo, in 12 anni ha perso 1 negozio su 3, come spiegato in questa analisi. Di seguito l’infografica riassuntiva:
Foto di Louis Hansel su Unsplash