Autore Redazione
mercoledì
16 Aprile 2025
05:41
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Cronaca - Piemonte

Piemonte a corto di infermieri. NurSind chiede un’unità di crisi: “Il piano straordinario non basta”

Piemonte a corto di infermieri. NurSind chiede un’unità di crisi: “Il piano straordinario non basta”

PIEMONTE – In Piemonte è “emergenza infermieri”. A denunciarlo è il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che definisce la carenza di infermieri la “più grave criticità da affrontare, presente e futura” per la sanità regionale. I numeri sono allarmanti: mancherebbero all’appello 6000 professionisti, indispensabili per garantire la tenuta dei servizi ospedalieri, delle RSA e l’attivazione, entro il 31 dicembre 2026, di case e ospedali di comunità previsti dalla riforma sanitaria.

Terminato il ciclo di incontri con le aziende sanitarie, ad eccezione della Città della Salute per cui è previsto un confronto a fine mese, il sindacato delle professioni infermieristiche denuncia un quadro drammatico e chiede l’apertura immediata di un’unità di crisi dedicata.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Regionale, il piano straordinario di assunzioni “ha clamorosamente mancato l’obiettivo” denuncia il NurSind. Delle 1500 unità extra turnover previste entro il 31 dicembre 2024, a fine marzo 2025 ne sono stati assunti poco più di 1100 operatori nel comparto sanità – inclusi profili amministrativi non previsti dal piano. All’appello mancano almeno 400 infermieri.

A peggiorare ulteriormente il quadro è la curva pensionistica: il NurSind stima un’uscita di circa 1000 infermieri all’anno, mentre i neolaureati sono appena 600-700 e non tutti restano in Piemonte. “Il delta è preoccupante” afferma Francesco Coppolella, segretario regionale NurSind, sottolineando che i concorsi, se non accompagnati da strategie mirate, rischiano di produrre un continuo rimpasto tra aziende, con lo svuotamento delle aree più periferiche e disagiate.

Il sindacato denuncia anche una gestione confusa delle risorse: diverse aziende non hanno nemmeno coperto il turnover, altre hanno assunto figure non infermieristiche, senza un chiaro piano organizzativo. Inoltre, manca uno strumento di verifica sull’utilizzo corretto dei fondi straordinari extra-tetto previsti dalla riforma territoriale.

La proroga dell’Osservatorio al 31 dicembre 2025 non basta. Serve una svolta vera – ribadisce Coppolella – con azioni nuove, strumenti adeguati e una regia politica forte. Solo così si potrà evitare il collasso del sistema sanitario pubblico piemontese”.

Il NurSind chiede dunque alla Regione un cambio di passo immediato e l’istituzione di un focus operativo permanente sulla crisi infermieristica, affinché il problema venga affrontato a livello economico, tecnico e organizzativo. Perché, conclude il sindacato, “non è più tempo di analisi, ma di interventi concreti”.

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