Incontri, podcast e post: i nuovi linguaggi dell’Isral per mantenere vivi i valori della Resistenza
ALESSANDRIA – L’impegno è quello di sempre, ma oggi l’Isral – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Alessandria – racconta le storie e i valori della Resistenza con nuovi strumenti e nuovi linguaggi. Per l’istituto “Carlo Gilardenghi” è insolito tracciare bilanci delle tante attività realizzate, ma oggi “è necessario comunicare“, ha sottolineato il presidente Mariano Santaniello. E comunicare, oggi, significa parlare in modo efficace con il presente, con nuovi strumenti e nuovi linguaggi che riescano a coinvolgere le nuove generazioni.
Un anno speciale, una rassegna diffusa
Nel contesto dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, l’Istituto ha organizzato una fitta serie di incontri per approfondire la storia della Resistenza sul territorio. Gli appuntamenti proseguiranno fino alla fine dell’anno e il prossimo si terrà mercoledì 18 giugno alle 17.30, nella Sala Incontri dell’Isral in via Guasco 49, con la presentazione del libro “Macchi. Un barese nella Resistenza ligure” di Vincenzo Colaprice.
Nel cuore del 2025 è stata inoltre presentata la nuova rassegna estiva, che porterà “storie di uomini e donne che hanno dato il loro contributo alla grande Storia” anche nei più piccoli centri della provincia. Si parte il 1° luglio alle 18 alla libreria Namastè di Tortona con la presentazione del libro “Se mi prendi per mano” di Bruno Maida e tra gli appuntamenti già in calendario c’è anche quello del 18 luglio a Cassine, con il libro “Zico. Ode al Galinho” di Bruno Barba.
La rassegna è frutto di uno “sforzo notevole“, ha spiegato Santaniello. L’Isral è un consorzio di enti pubblici locali, che riunisce una sessantina di comuni. Le risorse sono limitate: arrivano dai Comuni, dalla Regione, dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria e Torino, e da bandi. A rendere possibili tutte le attività è quindi soprattutto la “grande passione civile e culturale” che anima volontari.
Il presidente ha voluto esprimere riconoscenza a chi collabora con l’istituto: dalla direttrice Antonella Ferraris, a Federica Roncati, membro della sezione didattica, fino a Cesare Manganelli, responsabile della biblioteca, e Alberto Ballerino, direttore della rivista dell’Isral. Importante è stato anche il contributo dei ragazzi del Servizio Civile, che negli ultimi tre anni hanno dato “una grossa mano“, portando una ventata di freschezza e stimolando un cambio di passo nella comunicazione.
La Resistenza nei post e nei podcast
È stata ad esempio un’idea di Silvia Falcione quella di usare la pagina Instagram dell’Isral per creare un “calendario civile” su modello di quello dell’Avvento che ogni giorno, nel mese di aprile, ha raccontato una “pillola di Resistenza” fino all’anniversario della Liberazione L’iniziativa ha centrato l’obiettivo di raggiungere i più giovani, come anche la mostra “Il giorno che tornammo a sorridere”, chiusa il 9 maggio. L’esposizione, allestita in collaborazione con l’Anpi di Alessandria e Tortona, il Memoriale dei Partigiani di Pontecurone, il Museo della Resistenza del Monferrato di Camagna e quello della Val Borbera a Rocchetta Ligure, ha esposto parte del repertorio archivistico dell’Isral, oggetti e testimonianze, ispirando anche tesine di maturità.
Altro progetto di punta è il podcast “La Resistenza. Voci dalla provincia di Alessandria”, scritto da Antonella Ferraris e Federica Roncati, con la produzione di Stan Wood Studio e Flat Scenario Recording Studio. Le voci narranti – tra cui Daniele Borioli, Silvia Falcione, Lucio Laugelli, Cesare Manganelli, Vitalii Netreba e Alberto Vardaro – guidano gli ascoltatori in un racconto in quattro episodi dedicati alla Resistenza nel Basso Piemonte. “È stato un salto nel buio, ma oggi possiamo dirci soddisfatti. Il podcast piace ai ragazzi e li aiuta anche a studiare”, ha raccontato Antonella Ferraris.
Il sostegno delle istituzioni
Alla presentazione hanno partecipato anche Vincenzo Demarte, vicepresidente della Provincia di Alessandria, e Irene Molina, assessora all’Istruzione del Comune di Alessandria. Entrambi hanno elogiato il lavoro dell’Istituto per tramandare e rinnovare la memoria storica. “Quest’anno lo sforzo è stato evidente – ha detto Molina – soprattutto per cambiare linguaggio, coinvolgere e avvicinare i giovani. Continueremo a collaborare con l’Isral, anche in un nuovo progetto scolastico previsto per l’autunno“.
Una rete per la memoria
Daniele Borioli, presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, è di casa all’Isral e ha sottolineato l’importanza di ampliare la rete delle realtà legate alla Resistenza: “Ho fatto qui il mio servizio civile e qui ho imparato a fare ricerca. È fondamentale costruire connessioni tra i luoghi della memoria della provincia“.
In questa direzione va anche il progetto della Regione Piemonte per un museo diffuso della Resistenza, come ha spiegato Domenico Ravetti, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione: “Sappiamo che oggi il vento soffia controcorrente – ha concluso Ravetti – ma la libertà e la democrazia non sono proprietà di parte, o di partito. Sono valori universali, e sono felice di avere al mio fianco il Presidente della Regione, Alberto Cirio, che oggi ha la forza per aiutarci a far cambiare il vento“.