Altro che roba da vecchi: la Gen Z ha adottato le sagre
RADIO GOLD – Le sagre? Non sono più solo il regno delle fisarmoniche e dei tombolini. L’estate 2025 segna un cambio di paradigma: sempre più giovani affollano le feste di paese, trasformandole in uno dei riti sociali preferiti della Gen Z.
«Le sagre sono soprattutto per i giovani – racconta una ragazza nel nostro reel – ti fanno riscoprire che anche in questi paesi che sembrano quasi morti… c’è ancora vita». Una festa all’aperto, con pochi fronzoli e tanta libertà: per i ventenni, è l’occasione per stare insieme senza pressioni e senza filtri.
La sagra come antidoto alla solitudine
In un’epoca iperconnessa ma spesso isolata, le sagre sembrano offrire qualcosa che i social non danno: una comunità reale, fatta di presenze fisiche, sudore condiviso e risate vere. Anche il cibo, elemento centrale di ogni sagra, parla un linguaggio ibrido che piace ai giovani: accanto alle alborelle e al vino locale, spuntano panini col pulled pork e birre artigianali, reinterpretando le tradizioni con un tocco contemporaneo. Non è nostalgia, è adattamento.
Insomma, la Gen Z non solo ama le sagre, ma le sta facendo proprie. Le frequenta, le reinventa, le rilancia. E forse proprio da qui – dai piccoli paesi, dai tavoli in plastica e dalle luci calde dei lampioni – nasce una nuova idea di socialità: meno patinata, più vera, e profondamente condivisa. 📍 Tutte le sagre della provincia su radiogold.it – perché sì, la festa è (anche) roba da giovani.