5 Settembre 2017
12:39
La vendemmia dalla doppia faccia
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il bizzarro andamento climatico ha influito sulla qualità e quantità delle uve. Le gelate tardive e la siccità estiva non hanno solo costretto gli agricoltori ad accelerare i tempi. In molti vigneti i grappoli sono pochi e secchi dalle tante settimane senza piogge, una produzione complessivamente in calo tra il 15 e il 20% rispetto lo scorso anno. A questo si aggiungano i danni causati dalla fauna selvatica.
Le condizioni climatiche anomale bolleranno la vendemmia come la più scarsa del dopoguerra anche se la domanda del vino italiano all’estero spicca il volo con un aumento del 6,3% segnando il record storico, rispetto lo scorso anno quando la base annuale era di 5,6 miliardi di euro.
La particolarità della vendemmia 2017 sarà l’ampia forbice tra vini ottimi e meno interessanti. Per tutte le varietà ci saranno situazioni qualitativamente complesse, ma anche eccellenze che sapranno sorprendere gli appassionati di vino.
Si mantiene il primato produttivo mondiale davanti alla Francia, che dalle prime stime evidenzia un calo rispetto il 2016 per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri. Si potranno gustare vini diversi nella biodiversità, riconoscendo l’abilità dei singoli produttori.
La produzione del Made in Italy si potrà suddividere in diversi spicchi destinando per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata e 73 vini Docg, il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola.
Il caldo e la siccità non sono stati gli unici problemi della stagione 2017, vanno segnalate le difficoltà determinate dall’abrogazione dei voucher per gli inammissibili ritardi burocratici nella sviluppo della procedura informatica dell’INPS che di fatto impediscono alle imprese agricole l’accesso a diverse strumenti per agevolare le operazioni di raccolta delle uve.