19 Aprile 2018
01:52
Il successo della biblioteca di Casale e i 18 lettori ‘centenari’
CASALE MONFERRATO – La settimana scorsa abbiamo pubblicato la classifica delle biblioteche civiche della provincia con il maggior numero di prestiti scoprendo il sorprendente risultato della struttura di Casale, capace di sfoggiare ben 23.709 volumi dati in prestito nel 2017 a fronte di 34 mila abitanti. Un grande successo che merita un approfondimento per capire le ragioni di questo successo. “Il risultato ha sorpreso anche me – ha spiegato il direttore della biblioteca, Roberto Botta – anche perché mi aspettavo che fossimo i primi ma non in assoluto per numero di libri in prestito”. Botta ha dato una spiegazione dell’exploit casalese: “Devo dire che Casale serve molto anche il suo entroterra grazie a un ottimo rapporto con le piccole biblioteche e i lettori ma questo non basta a giustificare il dato. Noi ci siamo aperti molto alle scuole, abbiamo fatto molte conferenze e collaborato con le associazioni culturali e questo ha dato i suoi frutti. Abbiamo aperto anche la biblioteca con orari più larghi, istituendo anche l’orario continuato e stiamo sperimentando l’apertura di sabato pomeriggio una volta al mese, inoltre daremo vita ad attività e dibatti per aprirci ancora di più al territorio“.
Naturalmente il merito va ai lettori, particolarmente vivaci: “Abbiamo 18 lettori centenari, cioè persone che hanno preso in un anno ben 100 libri e per questo presto li premieremo. I nostri lettori si collocano in un’età media tra i 40 e i 50 anni e dobbiamo lavorare di più sui giovani. In gran parte il lettore tipo è donna e non ci sono solo i romanzi a recitare il ruolo da protagonisti ma anche la saggistica. Naturalmente i best-seller sono quelli più richiesti”. Infine per ottenere buoni risultati il consiglio “è di aprirsi anche se i risultati spesso dipendono da tante situazioni anche nonostante i tanti sforzi. Sicuramente noi tutti dobbiamo essere presenti sul territorio e invitare alla lettura perché altrimenti si rischia di perdere la memoria e la nostra cultura“.