Autore Redazione
venerdì
4 Maggio 2018
05:00
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Uno studio della Uil per intercettare “il popolo dei lavoretti”

Il sindacato ha lanciato un questionario per analizzare la diffusione della "Gig Economy" e valutare la ricaduta a livello locale dell’economia dei "lavoretti" che si trovano tramite app e piattaforme online
Uno studio della Uil per intercettare “il popolo dei lavoretti”

ALESSANDRIA – A un anno dal convegno “Dal Jobs Act al Jobs App”, la Uil di Alessandria ha deciso di approfondire il fenomeno della Gig Economy.  Con la crisi occupazionale e le opportunità offerte da siti e applicazioni, sono sempre di più le persone che si guadagnano da vivere, o arrotondano stipendio e pensioni, con i cosiddetti “impieghi on demand.

Le nuove figure lavorative nate con le piattaforme e le app che offrono i cosiddetti “lavoretti” difficilmente, però, godono di tutele anche a livello sanitario e previdenziale. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, la Uil, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e l’agenzia di comunicazione ModusOperandi, ha così deciso di avviare uno studio per intercettare i “gigger” della provincia e analizzare la diffusione di questo fenomeno. Con la supervisione di Fabrizia Santini, professore associato in Diritto del Lavoro all’Upo, lo studente borsista Samuele Beltrame ha creato un questionario per valutare la ricaduta della “Gig Economy” nell’Alessandrino.

Le 16 domande, rigorosamente anonime, dovrebbero aiutare il sindacato a capire quanto è vasto il popolo di chi lavora lontano dagli uffici, controllando “domanda e offerta” su smarphone e computer così da capire e rispondere ai loro eventuali bisogni. Quasi il 60% dei lavoratori delle app attualmente si ritiene soddisfatto o non si pone il problema della copertura assicurativa e previdenziale, ha spiegato Fabrizia Santini. “Questo finché non capita qualcosa”, come recentemente accaduto ai food riders, i lavoratori che consegnano pasti a domicilio. “I lavoretti si sono sempre fatti ma vogliamo capire come comportarci con questa tipologia di lavoratori per tutelarli” ha precisato il Segretario provinciale Uil Aldo Gregori. Tutti possono partecipare allo studio rispondendo al questionario disponibile sul sito www.chelavoretto.it appositamente creato per questo studio, ha spiegato Alessio Versace di ModusOperandi. La raccolta dati andrà avanti fino a settembre per presentare poi i risultati dello studio nel mese di ottobre.

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