8 Giugno 2018
18:00
Mobile blocca traffici di eroina e cocaina nei campi di Predosa e lungo lo Scrivia
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Li chiamavano “casa gialla” e “cartello” i due punti nei campi del tortonese lungo il corso dello Scrivia dove avevano sotterrato eroina e cocaina. Proprio in aperta campagna tre cittadini marocchini avevano organizzato e gestivano un ingente traffico di droga bloccato dalla Squadra Mobile di Alessandria. Si nascondeva tra la vegetazione dei campi tra Predosa e Castelferro, invece, un altro spacciatore marocchino. Soprannominato “Il piccolo” e poi rinominato “Little Boy” dai poliziotti della Mobile, il marocchino si infilava sotto i guardrail e poi, agile, si sporgeva per passare la droga ai clienti dentro le auto accostate solo per pochi istanti. Afferrato con un altrettanto rapido scatto il denaro che veniva lanciato dai finestrini, lo spacciatore tornava a nascondersi tra la vegetazione, in attesa del cliente successivo. E durante gli appostamenti che hanno permesso di fermare anche questo traffico di eroina e cocaina la Mobile di auto ne ha riprese parecchie: anche una ventina al giorno.
Ed è stato proprio osservando i movimenti del “Little Boy” Khalid Derdouri, 28 anni, che i poliziotti sotto la guida di Marco Poggi hanno presto intuito anche come si muovevano, nel tortonese, Abderrazzak El Kharmoudi, 35 anni, il cugino Imad El Kharmoudi di 23 e il 22enne Ayoub Bejaoui. Come Khalid Derdouri, residente a Trezzano sul Naviglio, anche i tre spacciatori dell’area dello Scrivia partivano ogni giorno dalla Lombardia, in particolare da Vigevano, per gestire i loro traffici nei campi dell’Alessandrino.
Per la Squadra Mobile i due El Kharmoudi e Bejaoui si muovevano come “manager” nei campi tra Castellar Ponzano e Tortona. La loro “giornata lavorativa” iniziava alle 13 e fino alle 19 i tre andavano avanti e indietro da “casa gialla” a “cartello” per vendere l’eroina e la cocaina. Abderrazzak El Kharmoudi, “il capo”, si occupava di tenere i rapporti con i fornitori dell’hinterland milanese. Il cugino Imad e Ayoub Bejaoui erano invece “i pali” e gestivano i numerosi clienti che ogni giorno raggiungevano i campi. Nell’ultimo periodo, ha spiegato il Dirigente della Squadra Mobile Marco Poggi, i tre avevano però iniziato a sentire sul collo il fiato della Polizia. Da gennaio la Mobile si era progressivamente avvicinata a “casa gialla” e “cartello” tanto da spingere i tre cittadini marocchini a cambiare temporaneamente abitudini e passare a uno spaccio “porta a porta”.
Uno dei loro corrieri partito da San Giuliano Milanese, del resto, era già finito in manette e con Hicham Elannoui, 32 anni, si era bloccato anche un carico di 6 etti di eroina, verosimilmente “il rifornimento” per una settimana di lavoro. Anche un altro cliente abituale, un piccolo spacciatore dell’alessandrino, aveva smesso di rifornirsi nei campi lungo lo Scrivia. Proprio gli spostamenti di Issam Bejaoui, arrestato dalla Mobile con 17 grammi di cocaina, avevano portato la Polizia fino nel tortonese. In quei campi avevano poi osservato un traffico di droga ingente. I poliziotti appostati lungo lo Scrivia hanno contato dalle 30 alle 50 cessioni giornaliere. Il 25 maggio, quando è scattato il blitz nei campi tortonesi, i tre, in quella sola giornata, avevano messo in tasca circa 3800 euro. C’era poi un tesoretto di 65 mila euro in contanti in un garage di Vigevano perquisito dalla Polizia, riuscita a far scattare il fermo nei confronti dei tre “manager dello spaccio” nei campi lungo lo Scrivia.
Complessivamente, le due operazioni, “Little Boy” e “Scrivia River” hanno portato al fermo dei “tre manager dello spaccio” dell’area del tortonese e all’arresto del loro corriere. In manette sono finiti anche “Little Boy” e uno degli spacciatori che si riforniva nei campi di Predosa, il cittadino marocchino di 39 anni Rachid Ait Said, domiciliato a Felizzano. Ingente anche la quantità di droga sequestrata. Da quella tolta ai numerosi clienti, segnalati alla Prefettura, all’oltre mezzo chilo di eroina bloccata al corriere Elannoui. Una droga tornata a circolare parecchio in provincia, anche se non con i ben più allarmati numeri dello spaccio di cocaina, ha spiegato il Dirigente della Squadra Mobile di Alessandria.