26 Ottobre 2018
05:00
Picco di polveri nell’aria dopo gli incendi di stoppie nelle risaie
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – L’incendio di stoppie nelle risaie non ha lasciato solo una traccia di fumo nero in cielo. Anche le centraline Arpa che monitorano la qualità dell’aria hanno registrato il segno della pratica agricola che mercoledì ha allarmato diversi cittadini, preoccupati dalla nube scura. A causa delle temperature degli ultimi giorni, decisamente più alte della media stagionale, il fumo non si è disperso negli strati più alti dell’atmosfera e ha generato anche un picco di Pm10 e Pm2.5.
Gli incendi nei campi, ha spiegato il Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti, caricano l’atmosfera di ulteriori inquinanti e proprio per questo sono vietati in Piemonte durante l’inverno. Nei giorni scorsi, ha aggiunto Maffiotti, si era creata confusione rispetto alla possibilità di una proroga per gli abbruciamenti degli scarti del riso fino al 31 ottobre. Il 19 ottobre, però, la Regione ha confermato il divieto dal 1° ottobre, ammettendo gli incendi solo nel caso di riscontrate patologie del riso. “In Piemonte, quindi, questa pratica agricola non è consentita in questo periodo” ha puntualizzato il Direttore di Arpa Alessandria, poco propenso a credere che le colonne di fumo che si sono alzate dai campi negli ultimi giorni e anche la scorsa settimana fossero tutte autorizzate “vorrebbe dire che tutte quelle risaie sono infestate da patogeni”.
Le piogge previste già da questo venerdì e destinate a durare anche nei prossimi giorni aiuteranno a “lavare” l’aria dagli inquinanti. “Resta il fatto – ha puntualizzato Maffiotti – che a causa di queste praticole agricole negli ultimi giorni abbiamo respirato anche polveri che, per quanto non prodotte da fabbriche, motori o impianti di riscaldamento, contengono comunque particelle carboniose”.
(In copertina la foto scattata tra Lu e Conzano dal nostro lettore Alessandro Baldi, che ringraziamo)