24 Gennaio 2019
08:25
Comune e Cissaca su sgomberi: “già attivati per aiutare le famiglie”
ALESSANDRIA – La stretta del Viminale contro le occupazioni abusive potrebbe portare presto allo sgombero delle palazzine in Corso Acqui e in via Brodolini ad Alessandria. Secondo il Movimento per la Casa, l’effetto del “giro di vite” e la “tempestività d’azione” chiesta a tutte le Prefetture, tra 10/15 giorni, obbligherà 27 famiglie a lasciare gli appartamenti occupati al quartiere Cristo tra l’autunno del 2014 e la primavera del 2015. In tutto circa 75 persone, tra cui bambini e anziani, per gli attivisti “finiranno in mezzo a una strada” e senza una soluzione “dignitosa”.
Insieme ad alcune delle famiglie “a rischio sgombero”, il Movimento per la Casa mercoledì mattina si è presentato al Cissaca, il Consorzio dei servizi sociali dell’Alessandrino. Una manifestazione simbolica negli uffici in via Galimberti, durata poco più di mezz’ora, per chiedere di bloccare gli sgomberi e discutere delle proposte del Movimento. Cinque punti, secondo la rete “politicamente praticabili”, che consentirebbero alle famiglie che stanno occupando abusivamente gli alloggi “di uscire dall’illegalità” e di dare una risposta anche a tutte le altre persone in emergenza abitativa. Proposte che il Presidente del Cissaca, Gianni Ivaldi, si è dichiarato disponibile ad analizzare “nel limite delle competenze e del ruolo del Consorzio”. Sono Prefettura e Questura ad occuparsi delle palazzine al quartiere Cristo ma in città, ha garantito Ivaldi, “c’è dialogo e anche apertura alle istanze degli assistenti sociali, come quella di non usare forza pubblica in caso di situazioni di fragilità. E questa è una ricchezza che non molte altre realtà hanno”. Compito del Cissaca è quello di “proporre soluzioni alternative”. Per l’emergenza abitativa il Consorzio ha accantonato circa 46 mila euro “una somma importante per il nostro bilancio” e “a brevissimo” darà pubblicamente una risposta anche a chi rischia lo sgombero. Ivaldi non si è voluto sbilanciare ma, ha precisato, solo per non rubare i riflettori agli altri soggetti che hanno lavorato in sinergia per affrontare il problema: “la soluzione, però, c’è”. Più sbottonato e anche più stizzito rispetto alla protesta del Movimento per la Casa è l’assessore alle Politiche Sociali di Alessandria, Piervittorio Ciccaglioni. Il Comune, ha replicato, si è occupato di tutte le persone in emergenza abitativa “anche di chi per anni ha occupato alloggi in maniera abusiva e ha così tolto quella casa a chi aveva maturato il diritto ad avere quell’appartamento”. Per il membro della Giunta, il Movimento per la Casa “non dovrebbe abusare della pazienza delle Istituzioni, che devono seguire la linea governativa”. Una strada che, “piaccia, o non piaccia” per l’assessore di Alessandria“porterà ad esaurimento le occupazioni abusive”. Parlando di “soluzioni” per le famiglie l’assessore cita i cinquanta posti in più all’Ostello maschile per l’emergenza freddo. Una strada che il Movimento per la Casa, però, ha già cassato a priori perché separerebbe le famiglie e garantirebbe un riparo solo dalle 20 di sera alle 8 del mattino. “Abbiamo lavorato in sinergia con tutti gli enti del sociale per avere anche altri locali, oltre a quelli già a disposizione, così da dare una risposta abitativa a tutto il nucleo famigliare. Ci stiamo attrezzando anche per aumentare l’orario di permanenza nell’ostello, almeno per le mamme con i bambini in età scolare. Lo stiamo facendo seriamente e in silenzio e avremmo gradito la stessa serietà da parte del Movimento”. L’assessore Ciccaglioni, ha ammesso, non ha letto “la soluzione in cinque punti” del Movimento per la Casa ed è disponibile al confronto. Ma, ha chiarito, tratterà “solo a condizioni istituzionali, che sono quelle che rispettano la legge e sono uguali per tutti”.