22 Maggio 2019
13:14
Rapine in villa: in manette la banda dagli “occhi di ghiaccio”
PROVINCIA – Lo scorso novembre avevano fatto irruzione, armati con una pistola e spranghe di ferro, nella villa dell’imprenditore Riccardo Coppo, a Cella Monte, portando via circa 60 mila euro, tra contanti, orologi e oggetti preziosi in oro. Nella notte tra lunedì e martedì i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Casale, diretti da Salvatore Puglisi (a destra nella foto), hanno arrestato in corso Valentino quattro uomini di origine albanese, dai 24 ai 32 anni, ritenuti responsabili del colpo di sei mesi fa e di altri episodi analoghi avvenuti fuori provincia: una rapina in casa a Trescore Balneario, in provincia di Bergamo circa dieci giorni dopo quella di Cella Monte e tre tentate rapine a Parabiago, in provincia di Milano dal giugno 2018 allo scorso 8 maggio. In provincia di Legnano, inoltre, avevano malmenato una anziana e la sua badante, prima di essere messi in fuga da un’altra badante che, arrivata in casa, aveva dato l’allarme. 400 mila euro il valore complessivo del bottino trafugato.
I militari hanno deciso di passare all’azione e procedere ai fermi dopo aver percepito il rischio di una possibile fuga dei quattro, intenzionati a tornare in Albania.
L’operazione, denominata “Ice Eyes“, occhi di ghiaccio, si riferisce proprio allo sguardo spietato del capobanda, Cesk Thani, un 32enne di Legnano. Insieme a lui sono finiti in manette Agustin Pjetergjokay, Kristjan Keci e Kristjan Mehilli, i primi tre di Legnano e l’ultimo residente a Tortona. Tutti e quattro dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata a rapine in abitazione, detenzione e porto illegale di armi, oggetti atti a offendere e arnesi atti allo scasso, ricettazione e lesioni personali aggravate.
Ora si trovano nelle carceri di Vercelli e Legnano. “Una indagine durata diversi mesi” ha spiegato il Comandante Provinciale dei Carabinieri Michele Angelo Lorusso (al centro nella foto) “sono molto orgoglioso della professionalità dei nostri uomini, in grado di monitorare gli spostamenti di questa banda h24, anche di notte, sventando in tre occasioni altri possibili colpi, a rischio della propria incolumità”.
“Il loro modus operandi era sempre lo stesso” ha raccontato Christian Tapparo (a sinistra nella foto), Comandante dei Carabinieri di Casale Monferrato “fatto di lunghi sopralluoghi sul posto, durati in alcuni casi anche un paio di giorni, per poi passare all’azione al mattino. Nel caso della rapina di Cella Monte, l’imprenditore è stato fatto inginocchiare ed è stato minacciato con la pistola”.
Fondamentale, per la riuscita delle indagini, la scrupolosa analisi delle videocamere per individuare gli spostamenti dei quattro appena effettuata la rapina di Cella Monte. A seguito della Jeep rubata a un amico dell’imprenditore casalese sulla quale i quattro erano scappati, i Carabinieri avevano individuato un’altra auto intestata a un cittadino straniero residente a Milano che, oltre a quel mezzo, era titolare di altre 200 vetture. Un particolare che ha inevitabilmente insospettivo i Carabinieri. Le due auto si sono poi dirette nel milanese, in particolare a Legnano dove la banda poteva contare su un vero e proprio covo. L’altro, invece, era proprio in provincia di Alessandria, a Cassano Spinola, in strada Villalvernia.
I quattro si appoggiavano a dei veri e propri “basisti”, loro connazionale, che fornivano informazioni sulle case da rapinare. “Nella vita non facevano altro, basti pensare che volevano agire anche prima di Pasqua per poter poi comprare i regali“ ha sottolineato Salvatore Puglisi, Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Casale.
La svolta è avvenuta lo scorso 14 aprile quando i militari hanno fermato a Moretta, in provincia di Cuneo, tre persone di origine albanese oltre allo stesso Cesk Thani, mentre stavano per commettere un’altra rapina in una villa. Dalla successiva perquisizione, inoltre, Kristjan Mehilli è stato trovato in possesso di una pistola revolver calibro 38, con dieci colpi in carica.
In basso le foto dei quattro rapinatori. “Hanno sempre agito a volto coperto ma non quando effettuavano i sopralluoghi” ha sottolineato il Comandante provinciale dell’Arma Michele Lorusso “per questo invitiamo i cittadini a segnalarci eventuali sospetti”.