19 Giugno 2019
20:05
Esposto dei famigliari per fare chiarezza sulla morte di Ingrid e della bambina che portava in grembo
ALESSANDRIA – Sarà la magistratura a far luce sul dramma della morte di Ingrid Vazzola, 41 anni, e della bimba che da 8 mesi portava in grembo. Il marito e i famigliari, tramite i legali Francesco Sangiacomo, Angela Massa e Vittorio Spallasso hanno depositato un esposto in Procura per capire come siano morte l’insegnante e la bambina e se sia stato fatto il possibile per salvare le loro vite.
La donna era alla 35a settimana di gravidanza quando è arrivata, accompagnata dal marito, al Pronto Soccorso di Alessandria. Era circa l’una di notte del 18 giugno e qualche ora prima aveva iniziato ad accusare “dolori lombari fortissimi, febbre e vomito“, ha spiegato l’avvocato Vittorio Spallasso, che insieme ai colleghi ha ricostruito con i famigliari le ultime 24 ore della donna.
Al Pronto Soccorso la temperatura del termometro era salita “a 38.4”, ha aggiunto il legale, e sempre nella notte Ingrid era stata poi sottoposta a una visita in Ginecologia. Al mattino la febbre “era ancora a 38” e alle 10, continua l’avvocato, la donna era stata dimessa con la prescrizione di “stare a riposo e assumere Tachipirina“.
Come spiegato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, che ha avviato una indagine interna per chiarire l’accaduto,“dopo un periodo di osservazione e monitoraggio”, le condizioni della donna e della sua bambina risultavano “stabili”. Ingrid e il marito erano così tornati nella loro casa a Oviglio. I dolori, però, “erano ancora lancinanti“, ha ricostruito l’avvocato Spallasso e poche ore dopo la situazione è precipitata in tragedia.
Sempre più allarmato, alle 12, il marito di Ingrid era tornato al Pronto Soccorso e aveva poi accompagnato la moglie fino in Ginecologia. In Ospedale i medici avevano sottoposto Ingrid a un cesareo di urgenza “ma la piccola di 8 mesi che portava in grembo era già morta“, ha raccontato il legale della famiglia. In Ospedale, come precisato nella nota dell’Azienda Ospedaliera, “è stato fatto tutto il possibile” per salvare la donna. Alle 18.30 di martedì, però, anche il cuore di Ingrid ha smesso di battere.
Mercoledì i famigliari avrebbero dovuto recarsi in Ginecologia per l’assenso ad accertamenti autoptici interni all’Ospedale. La famiglia ha però deciso di rivolgersi agli avvocati Sangiacomo, Massa e Spallasso. “Ora abbiamo la garanzia che se ne occuperanno giudici e consulenti terzi” ha sottolineato Spallasso. La famiglia e i legali, quindi, si “affidano alla magistratura“ e nomineranno un consulente di parte per l’accertamento autoptico che verrà presumibilmente disposto dal Pm.