Autore Redazione
martedì
17 Dicembre 2019
05:00
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Cronaca - Alessandria

Nel 2020 una nuova casa rifugio per le vittime di violenza e i loro figli

Nel 2020 una nuova casa rifugio per le vittime di violenza e i loro figli

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In base ai dati raccolti nel 2014 dall’Istat e analizzati a Palazzo Ghilini di fronte alla rete provinciale antiviolenza, 6 milioni e 788 mila donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita (il 31,5% per cento).

Le donne vengono minacciate (12.3%), spintonate o strattonate (11.5%) e altre volte sono ferite con un pugno, uno schiaffo, un calcio o un morso (7,3%). Nei casi ancora più gravi la violenza si stringe attorno al collo e soffoca il respiro, brucia la pelle (1.5%), minaccia con armi e alla arriva fine ad affondare lame o proiettili nella carne (1.7% dei casi).

Nel 2018 sono state 133 le donne uccise dalla mano violenta di un uomo. Una mano che nell’81,2% dei casi le vittime conoscevano. Sempre in base ai dati Istat, 2 milioni e 800 mila donne hanno subito violenze da un ex o dal compagno. Uomini che hanno lasciato segni profondi, e non solo sul corpo, perché le ripetute umiliazioni e le minacce fanno a pezzi l’autostima (52,7% dei casi), portano ad attacchi di ansia o panico (46.8% dei casi), trascinano le donne nella depressione (40,3%) e verso atti di autolesionismo o pensieri suicidi (12.1%).

Di violenza oggi “si parla di più”, e insieme all’informazione crescono i servizi a sostegno e a tutela delle vittime. Il lavoro da fare è ancora molto ma la voce delle donne sta progressivamente diventando più forte anche in provincia di Alessandria grazie al lavoro della rete provinciale antiviolenza che nel 2018 ha registrato 918 accessi. Il dato complessivo è in aumento ma comprende anche i “pluriaccessi”, ossia i casi di donne che più volte sono state costrette a rivolgersi alle diverse istituzioni della rete (l’8.2%), nella maggior parte dei casi a strutture sanitarie.

Sono accessi singoli, però, quelli raccolti da me.dea che nel 2018 ha incontrato 219  donne, di cui 190 per la prima volta. Anche questi dati risultano in aumento. A incidere è stata però anche la l’apertura della sede di Casale, che ha consentito di estendere il servizio a sette giorni alla settimana e intercettare così un maggior numero di vittime. Oltre a seguire le donne nei centri antiviolenza, me.dea nel 2018, così come in questo 2019, ha assicurato un luogo sicuro e protetto a donne e madri con figli nelle tre case rifugio . Un ulteriore sostegno per chi vuole liberarsi dalla stretta della violenza che me.dea potenzierà nel 2020 grazie all’apertura di una nuova casa rifugio da 5 posti.

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