Autore Redazione
martedì
7 Gennaio 2020
07:55
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Cronaca - Alessandria

In 300 per salutare con ironia il progresso che entra in piazza Santa Maria di Castello

Ironia e sarcasmo contro l'apertura al traffico dell'area più vecchia della città
In 300 per salutare con ironia il progresso che entra in piazza Santa Maria di Castello

ALESSANDRIA – “Non fermate il progresso“. Un “santone” ironico, armato di bastone, lunedì sera, ha professato così l’abbassamento del pilomat che ha fatto cambiare colore al semaforo che delimita l’acceso in piazza Santa Maria di Castello ad Alessandria, permettendo al “futuro di fare il suo ingresso“. Dal 6 gennaio infatti, e fino al 31 marzo, l’area sarà accessibile alle auto nelle sole ore serali, come disposto dall’amministrazione, rendendo parzialmente percorribile una zona inizialmente pensata solo per i pedoni. Ed è proprio questo aspetto che ha indignato 300 cittadini.

Con cartelli sardonici e applausi ironici hanno accompagnato l’ingresso dei veicoli che ieri hanno oltrepassato la barriera per dimostrare che, ha spiegato Fabio Scaltritti della Casa di Quartiere. “non è accettabile, mentre si chiude la città ai veicoli per l’inquinamento dell’aria, decidere di riammettere i veicoli in un’area pedonale“. “Assurdo – ha concluso Scaltritti – che si apra la piazza più storica della città alle auto con il rischio di danni alla pavimentazione“.

La manifestazione è solo uno dei primi atti per ricordare all’attuale maggioranza l’importanza di un centro più vivibile. Per questo “ci saranno altre iniziative e vogliamo realizzare un video per dimostrare quanto accade alla piazza di sera quando non c’è monitoraggio“.

Attraverso queste azioni i cittadini che hanno preso parte all’evento intendono rimarcare la necessità di una città a misura d’uomo e più vivibile grazie a un maggior rispetto dei pedoni, proprio nel giorno in cui, in Cittadella, in occasione della Befana dei Vigili del Fuoco, l’ex fortezza militare, purtroppo, era un via-vai continuo di auto che hanno così ignorato il cartello di divieto. Ma è proprio questo che una parte della città vuole combattere.

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