Autore Redazione
mercoledì
18 Marzo 2020
07:08
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Cronaca - Alessandria

Lettera di un artigiano: “Ecco perché ce la faremo”

La lettera di un piccolo imprenditore spiega perché l'Italia si alzerà più forte di prima
Lettera di un artigiano: “Ecco perché ce la faremo”

ALESSANDRIA – Ce la faremo, questa la convinzione di Marco Barbin, autore di una lettera che spiega la forza degli italiani e il valore del lavoro di ciascuno di noi, soprattutto in questo momento. Tutti, spiega l’artigiano che porta la banda larga nelle case alessandrine, possono fare la differenza e l’Italia, aggiunge convinto, uscirà anche da questa crisi, più forte di prima. Ecco la lettera inviata alla redazione:

Vi scrivo alla fine di questo giorno 17 marzo, del quale abbiamo perduto il significato ormai da anni.
Sì perché da anni non siamo più un popolo unito, la nostra storia recente, il nostro dopoguerra  “pilotato” dai paesi vincitori ci avevano fatto dimenticare di essere un popolo unico nel suo genere, qualche barlume di memoria ritorna, alla vincita di un Mondiale di calcio, per esempio, poi il ricordo svanisce, sepolto da anni e anni in cui i paesi vicini, coloro che chiamavamo amici, hanno contribuito (aiutati certo dalla nostra accondiscendenza) a far dimenticare in noi stessi l’appartenenza a un popolo.
Ecco pertanto le ragioni per cui L’Italia ce la farà, è certamente una convinzione, e non un semplice augurio, prima degli altri e più degli altri, l’Italia diventerà più forte di prima!
Certo perché ormai si sta rifacendo strada in noi quel sentimento di appartenenza, e di orgoglio patriottico oramai assopito, si fa strada con la consapevolezza che pur dopo un primo sconcerto iniziale, dato dall’ultimo decreto di “blocco totale”, la strada è quella giusta.
Ogni cittadino si sta rendendo conto che la misura è drastica, ma necessaria, non sarà certo “l’immunità di gregge” così tanto idolatrata dall’Inghilterra a salvarci dal contagio, oppure l’assoluta negazione dell’esistenza del problema da parte di Francia e Germania, tutti paesi che usciranno DEVASTATI da questa pandemia.
Usciremo anche noi feriti da questa pandemia, ma con la certezza di aver fatto la cosa giusta, e più sensata per evitare di diffondere il contagio perché ci vogliamo più bene degli altri paesi.
Certo l’economia si appiattirà non poco, non sarà certo il “Decretone” a salvare la nostra economia, la salveremo noi stessi, perché quando potremo ripartire prima degli altri, lo faremo con la stessa voglia di riscatto e con un sentimento patriottico di unità ,più forte di quello che provarono i nostri nonni nella ricostruzione del dopoguerra.
Sono un artigiano e faccio parte di quel piccolo esercito di persone a cui (a discrezione personale) è consentito di lavorare in questo periodo.
Non salvo vite certo, mai mi metterei al pari di coloro che ci garantiscono il trasporto del cibo e dei generi di prima necessità, o che sono in prima linea negli ospedali ormai stracolmi di urgenze, nel mio piccolo porto la banda larga, la così detta “connessione” a casa di gente normale, aziende, comuni ecc, lo faccio in subappalto per conto di uno dei tanti operatori che operano sul territorio nazionale.
Tornando a casa alla sera mi rendo conto guardando la mia bimba parlare con i nonni e salutarli, che è grazie a quella tecnologia, la stessa che ho contribuito ad espandere nel giorno appena trascorso, che qualcun’altro poteva salutarsi o chiamarsi grazie a questa connessione.
Certo le rinunce sono molte, e la paura è tanta, anche il carico psicologico è elevato, “faccio bene?” “non faccio bene?” “dovrei fermarmi?” poi ripenso al sorriso di mia figlia quando parla a distanza con i nonni e realizzo che quello è il piccolo tassello che posso dare alla società, non come imprenditore, non come artigiano, non come mero ritorno economico, ma semplicemente perché quello so fare, e adesso serve a molti, tutti, lo farò finché la salute mi aiuta, le precauzioni prese saranno utili, e finché me lo consentiranno.

Caro Direttore la ricetta è tutta qui, ognuno di noi può dare un tassello più o meno grande e può fare davvero la differenza, una differenza che quando potremo ripartire lo faremo alla grande così come è grande il nostro paese!

Buon 17 Marzo, viva l’Italia.

Barbin Marco
Padre, Marito, Figlio, Artigiano e fiero Cittadino Italiano!

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