Autore Redazione
venerdì
15 Maggio 2020
08:02
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Cronaca - Alessandria

Depuratore Orti, Amag Reti Idriche: “Rischio cattivi odori d’estate? Pronti a stoppare i lavori”

Depuratore Orti, Amag Reti Idriche: “Rischio cattivi odori d’estate? Pronti a stoppare i lavori”

ALESSANDRIA – L’emergenza coronavirus ha condizionato anche i lavori di efficientamento del depuratore dei reflui situato al Quartiere Orti di Alessandria e gestito da Amag Reti Idriche. Come hanno riferito i vertici dell’azienda durante l’ultima Commissione Ambiente, l’amministratore unico Alfonso Conte e il responsabile dei lavori Giuseppe Righetti, le componenti informatiche che permetteranno la gestione automatica dei cicli alternati, infatti, sono arrivate dalla Germania in ritardo e gli stessi operai della ditta appaltatrice dei lavori, con sede a Foggia, hanno dovuto fare i conti con le incertezze di quelle prime settimane di pandemia.

Molti all’inizio sono tornati nelle loro case, mentre in una seconda fase, Amag Reti Idriche ha dovuto fare i conti con la difficoltà di trovare per gli operai un albergo nell’alessandrino che potesse ospitarli.

In basso i lavori fino a qui svolti

La Direzione Ambiente Provincia di Alessandria, attraverso l’ingegner Claudio Coffano, insieme al Movimento 5 Stelle e Lega, coi consiglieri Michelangelo Serra e Gianni Ravazzi, ha comunque sollecitato Amag Reti Idriche a rimandare a dopo l’estate le operazioni per il cosiddetto “revamping” delle prime due vasche, l’ammodernamento delle due strutture più datate, una volta che le due nuove abbiamo completato il loro processo e vadano finalmente a pieno regime.

Sarebbe infatti necessario lo svuotamento delle vasche 1 e 2, col conseguente rischio di emissione di cattivi odori, uno scenario purtroppo già vissuto dagli alessandrini nell’estate 2019, allora causato dal fatto che le due nuove vasche non erano ancora entrate in funzione, come è invece avvenuto dalla fine di gennaio dopo l’ok della Provincia.

L’eventualità della ricomparsa dei cattivi odori è stata comunque scongiurata dall’ingegner Giuseppe Righetti, vista la presenza di impianti ai quattro lati del depuratore che emetteranno “una nebbiolina di enzimi” nell’aria per tenere sotto controllo la situazione.

L’amministratore unico Alfonso Conte, però, ha sottolineato di voler comunque recepire il suggerimento della Provincia e della componente politica.

“Ricordo che, ad ogni modo, è da almeno due mesi che i cattivi odori sono spariti, vista l’entrata in funzione delle due nuove vasche dalla fine di gennaio, dopo l’autorizzazione della Provincia”. “Se andassimo avanti senza interruzione a settembre sarebbe tutto finito, altrimenti finirebbe tutto a dicembre, insomma, il revamping prevede un lavoro di circa tre mesi” ha concluso Righetti.

 

Un altro problema riscontrato nei mesi scorsi dal depuratore era l’emissione di schiuma bianca dallo scarico nel Tanaro. Si trattava dei tensioattivi, “saponi” che non riuscivano a essere trattati: “Ancora oggi non siamo riusciti a rispettare il limite in entrata (4 milligrammi), anche se ricordiamo che le vasche 3 e 4 non sono ancora a pieno regime. Però non registriamo livelli così alti come in passato. Differente, invece, è la situazione in uscita dove il limite di legge di 2 milligrammi di tensioattivi viene rispettato. Questa è la dimostrazione che l’impianto fa bene il suo lavoro” ha rimarcato soddisfatto Conte.

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