Autore Redazione
mercoledì
28 Ottobre 2020
14:35
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Cronaca - Alessandria

Ristoratori in piazza per “chiedere solo di lavorare”. Patitucci: “Pronti alla disobbedienza”

Ristoratori in piazza per “chiedere solo di lavorare”. Patitucci: “Pronti alla disobbedienza”

ALESSANDRIA – Seduti per terra, davanti a tavole imbandite con piatti e stoviglie. L’immagine arrivata da piazza della Libertà ad Alessandria è quella di una categoria allo stremo, disperata. Tanti gestori di bar e locali hanno protestato in modo composto, silenzioso ma anche risoluto davanti alla Prefettura questa mattina. L’iniziativa, indetta da Confcommercio, è stata organizzata per chiedere rispetto nei confronti di un settore ritenuto colpevolmente “non essenziale“, fatto invece di vite e lavoro. Il Presidente di Confcommercio, Vittorio Ferrari, ha rimarcato proprio questo aspetto: l’assurdità dell’essere ritenuti “non essenziali” mentre dietro banconi e saracinesche in realtà ci sono storie vere, famiglie e lavoratori che si alzano “ogni giorno per vivere“. In un discorso a metà tra commozione e risolutezza il leader dell’associazione ha rimarcato come la categoria non “chieda altro che lavorare“. Un concetto apprezzato dal sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, fiero e orgoglioso di una realtà dalla “grande dignità e forza” che ha bisogno di sostegno, ha spiegato e della giusta attenzione, definendo l’atteggiamento adottato dal Governo in questa seconda fase “sconsiderato”. Insieme al primo cittadino, per dimostrare la vicinanza “dell’intera comunità” la giunta del capoluogo ma anche il sindaco di Casale, Federico Riboldi.

In piazza però c’erano soprattutto le storie e i travagli di tanti lavoratori, smarriti davanti a un futuro incerto, disorientati da provvedimenti che, per esempio, “hanno fatto riaprire gli stadi“. Tra gli interpreti di questo malumore un agguerrito Mike Patitucci, Presidente provinciale Silb AL: “Vogliamo che si smetta di essere tacciati come untori. Siamo lavoratori come tutti con pari oneri o onori. Siamo professionisti seri che rispettano le regole. Chi non lo fa è giusto che paghi. Vogliamo lavorare e questo ulteriore coprifuoco è una presa in giro perché gran parte dei locali e ristoranti lavora dopo le ore 18“. Che poi ha annunciato:L’intera categoria è pronta a disobbedire se non arriveranno aiuti concreti. Ormai è un intero settore che non ce la fa più. Inizieremo a disobbedire, credo, tra una settimana o due. Noi prendiamo le distanze da ogni iniziativa violenta ma certamente vogliamo fare sentire forte la nostra voce“.

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