4 Novembre 2020
14:52
Contro la pandemia la Santa delle cause impossibili: martedì a Casale le reliquie di S. Rita
CASALE MONFERRATO – Martedì prossimo, 10 novembre, i fedeli di Casale si potranno affidare a Santa Rita, la santa delle cause impossibili, proprio in questo periodo di pandemia. Nel Santuario del cuore immacolato di Maria saranno esposte le reliquie della religiosa. Alle 15.30, dopo essere state esposte nella chiesa di San Salvatore arriveranno dal Santuario del Portone di Asti che a sua volta ha ricevuto questa preziosa reliquia dal rettore di Roccaporena di Cascia per 6 mesi, fino al 6 gennaio.
La Reliquia di primo grado “ex carnis” l’unica reliquia ad avere un pezzo di carne della Santa è incastonata a una pietra della sua casa natale. «Sono già molte le grazie ricevute da quando è stata esposta per intercessione di Santa Rita ed è per questo che i fedeli si rivolgono alla Santa in questi momenti molto delicati per il nostro futuro. La reliquia dopo il suo pellegrinaggio rientrerà il 6 gennaio a Roccaporena di Cascia il paese di Santa Rita. Santa Rita è una delle figure cattoliche più amate, venerate e supplicate. I fedeli di tutto il mondo ricorrono alla sua intercessione per i casi più disperati, perché Rita Da Cascia è la Santa delle Rose, delle Spine e degli Impossibili. Il culto della reliquia risponde a un bisogno umano di contatto con chi ci ha lasciato: l’anno scorso è stata Santa Bernadette, quest’anno Santa Rita. I pellegrinaggi alle tombe dei Santi esistono da sempre: ospitare la reliquia è un modo per permettere a tutti questo contatto».
Il passaggio della reliquia dalla Cattedrale di Ischia al Santuario di Asti era avvenuto a fine giugno durante la «Festa della Rosa e delle Rite», a memoria del miracolo della rosa sbocciata in pieno inverno. Particolare che si spiega con un episodio della sua vita: ormai prossima alla morte, Rita chiese una rosa dall’orto della casa paterna. Era inverno, ma la rosa c’era. Ed era fiorita. Donna, sposa, madre, vedova e monaca, nata a Roccaporena nel 1381, figlia unica, Margherita Lotti coltivava fin da giovane il sogno di consacrarsi a Dio. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei suoi due figli, Rita decise di seguire il desiderio giovanile.
«La strada che ci suggerisce è fatta di umiltà, sacrificio, ascolto e ricerca del dialogo – racconta don Unere il Rettore del Santuario del Portone di Asti da dove arriva la Reliquia a Casale Monferrato – il suo esempio di semplicità e fede in Dio arriva a noi, oggi, per ricordarci che la pace si raggiunge solo costruendola sul dialogo». Notizie sulla Santa che sono state tramandate nel tempo: «Rita non ci ha lasciato scritti, ma l’esempio vissuto nella quotidianità della sua vita semplice – ricorda don Unere – Le testimonianze dei miracoli per sua intercessione sono talmente numerose, che è stata proclamata dai fedeli “santa dei casi impossibili. La gente l’ha sempre sentita vicina, la grande devozione popolare l’ha presa a cuore, portando la Chiesa a proclamarla santa, anche se molto tempo dopo la sua morte». La beatificazione risale al 1628 con Urbano VIII; la canonizzazione quasi 300 anni dopo: il 24 maggio del 1900 con Leone XIII.
Al termine della messa i fedeli potranno far benedire le rose.