Autore Redazione
venerdì
6 Novembre 2020
09:24
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Cronaca - Alessandria

Piemonte zona rossa: che cosa succede da venerdì 6 novembre

Piemonte zona rossa: che cosa succede da venerdì 6 novembre

ALESSANDRIA – Da oggi, venerdì 6 novembre, il Piemonte entra ufficialmente nella classificazione di zona rossa. Per 15 giorni, prorogabili, secondo l’ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, la regione entra in un lockdown mirato per far calare il numero dei contagi. Lo prevede l’ultimo Dpcm del 3 novembre 2020 e valido sino al 3 dicembre. Ma quali sono le reali restrizioni previste?

È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita sia dalla Regione che al suo interno. Fanno eccezione le ormai famose comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza. Queste devono comunque essere giustificate attraverso un’autocertificazione da consegnare in caso di controllo. Restano inoltre consentiti gli spostamenti per accompagnare i figli a scuola dove la didattica in presenza è consentita. Infine è sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Tutti i negozi di commercio al dettaglio ed i servizi alla persona devono restare chiusi. Possono continuare a svolgere la loro attività gli alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie, i fiorai, le librerie, le cartolerie, le lavanderie, le profumerie, o parrucchieri e barbieri. Ma anche i negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica e ferramenta. Tutti i mercati non alimentari sono chiusi.

Chiusura totale anche per la ristorazione. Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, a esclusione di mense e catering, resteranno chiusi. È tuttavia consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto ma divieto assoluto di consumazione sul posto o nelle vicinanze del locale.

Le attività scolastiche che offrono didattica in presenza sono le scuole materne, elementari e del primo anno della media. Per tutte le altre è prevista la dad. Sono invece consentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Resta sospesa anche l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.

Le attività sportive, anche nei centri all’aperto, sono sospese. Questo vale anche per tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. Resta consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro, con obbligo di indossare la mascherina.

I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, anche in ragione della gestione dell’emergenza.

Varranno invece sempre, ovvero dal 6 novembre al 3 dicembre, delle misure che il Dpcm ha varato a livello nazionale. Tra questi gli spostamenti serali che sono stati bloccati dalle ore 22 alle ore 5. Rimane anche qui la possibilità di movimento per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Le scuole che restano aperte introducono l’obbligo della mascherina per tutti gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il loro utilizzo. La capienza dei trasporti pubblici viene ridotta al 50% mentre vengono chiusi i musei e sospese le mostre. I centri commerciali non apriranno nei weekend e nei giorni festivi ad eccezione di farmacie, parafarmacie presidi sanitari, generi alimentari, tabaccai, edicole che si trovano al loro interno. Continuano ad essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.

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