Autore Redazione
giovedì
12 Novembre 2020
12:17
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Cronaca - Alessandria

Il mondo della sanità piemontese chiede aiuto: “Avviata petizione online”

Il mondo della sanità piemontese chiede aiuto: “Avviata petizione online”

PIEMONTE – Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno avviato una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza, dei politici e di chiunque possa migliorare l’attuale situazione del mondo sanitario. Una iniziativa che affianca lo sforzo delle parti sociali in materia di Assunzioni-Sicurezza-Contratti.

Chiediamo a tutti un segno di solidarietà verso il personale del Servizio Sanitario Regionale che sta affrontando senza tregua e in prima linea questa emergenza pandemica, per rilanciare e potenziare le politiche per la nostra salute. La sanità pubblica è stata oggetto di restrizioni, andate ben oltre la riduzione degli sprechi, con la conseguenza di una minor offerta di servizi per i cittadini ed il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, che non vogliono essere chiamati ‘Eroi’ ma che venga solamente riconosciuta e rispettata la loro professionalità.
Da anni ormai denunciamo la carenza di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico nel Servizio Sanitario del Piemonte. Nel corso degli anni la Regione non ha mai dato corso a un piano assunzione che andasse a potenziare strutturalmente gli organici che pagano anche il precedente blocco del turnover, mai sanato.
Oggi, in piena emergenza pandemica, l’effetto della scellerata politica della Regione, fatta a spese del personale sanitario, rivela tutto il suo aspetto dannoso: turni massacranti, esposizione della propria salute e rischio effettivo di burn-out“.

Ma i problemi non riguardano solo gli ospedali perché coinvolgono anche le strutture sanitarie e le RSA con il personale costretto a “operare in condizioni di grave insicurezza per effetto dell’insufficiente distribuzione di dispositivi di protezione individuale, della carenza di tamponi e relativa sorveglianza sanitaria. Non è accettabile che proprio chi ci protegge o assiste debba lavorare in queste condizioni: se non ci occupiamo di mettere in sicurezza il personale sanitario, mettiamo a rischio la salute di chi lavora e quella dei cittadini. A fronte di tutto ciò, le lavoratrici e i lavoratori del SSR e delle case di riposo hanno continuato a garantire il loro apporto con spirito di servizio pubblico e grande
professionalità. Perché il Servizio Sanitario Regionale risulti in grado di garantire sempre l’efficienza e l’efficacia delle cure alla popolazione è necessario agire urgentemente.
Il Paese ha il dovere morale di riconoscere questo sacrificio e questa dedizione alla cura delle persone“.

I sindacati hanno infine chiesto “un atto concreto” al Governo “vista l’eccezionalità del periodo storico in cui stiamo vivendo: è necessario che vengano rimossi i vincoli di bilancio sulle assunzioni del personale mediante una legiferazione d’urgenza. C’è bisogno di un gesto concreto che testimoni agli operatori del Sistema sanitario quanto il nostro Paese riconosca il loro valore“. “Servono investimenti” tuonano i sindacati che ora pretendono: “Assunzioni in Sanità attraverso la stabilizzazione dei precari e il reclutamento straordinario a tempo indeterminato di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico anche in deroga alle norme esistenti; Sicurezza garantendo al personale della Sanità e delle RSA i dispositivi di protezione individuale, i tamponi e la sorveglianza sanitaria; Contratti per riconoscere e valorizzare tutte le professioni del servizio pubblico“.

L’impossibilità di realizzare manifestazioni ha quindi avviato una petizione pubblica cui è possibile aderire con una firma digitale.

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