Solvay sull’incidente di martedì: “Trasparenti e con la sicurezza di lavoratori e comunità come priorità”

ALESSANDRIA – In una nota Solvay, lo stabilimento di Spinetta Marengo, ricostruisce l’incidente avvenuto lunedì 18 novembre 2020, all’interno dell’impianto. Durante un intervento di manutenzione in quota su una linea “è stata accidentalmente urtata una valvola che ha provocato l’uscita di una soluzione acquosa di acido cloridrico“. In seguito all’accaduto i 2 tecnici, che stavano lavorando a bordo della piattaforma, sono stati immediatamente assistiti sul posto dal servizio sanitario dello stabilimento (medico competente e infermiere di turno presenti nel sito). Trasportati in pronto soccorso per le visite di controllo, sono stati entrambi in seguito dimessi dopo il necessario periodo di osservazione senza essere stati oggetto di ricovero, con prognosi relative a lesioni di tipo lieve e trattabili con terapia medica.
L’allerta, scattata alle 10,40, è rientrata alle 11,20 dopo che la perdita è stata intercettata dalla Squadra interna di Pronto Intervento di Sicurezza alle 10,55.
La perdita di acido cloridrico è stata rilevata da solo 1 dei 34 sensori in prossimità dell’area interessata dall’evento, e “per soli 2 minuti, per valori di poco sopra il livello di detezione e 10 volte inferiori a quello di preoccupazione“. Nessuna presenza di acido cloridrico è stata rilevata dalla centralina ARPA di via Genova né dai sensori di via del Ferraio.

Solvay informa di aver proceduto ad avvisare “immediatamente gli enti competenti, alcuni presenti in stabilimento per una visita già programmata in precedenza” e che “hanno avuto modo di constatare sul posto lo svolgersi delle operazioni di sicurezza“. Gli stessi enti verranno inoltre informati sull’evolversi dell’indagine interna avviata, continua l’azienda, sebbene “la gestione dell’episodio confermi l’elevato grado di sicurezza dello stabilimento di Spinetta Marengo, come confermato dai dati sugli infortuni nel sito di Spinetta Marengo (ca. 0,6 infortuni ogni milione di ore lavorate) che si attestano ben al di sotto della media nazionale del comparto chimico (9,2)“.