Autore Redazione
mercoledì
23 Dicembre 2020
05:13
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Cronaca - Alessandria

A Valmadonna il suggerimento dei cittadini: “Dossi berlinesi per limitare la velocità delle auto”

A Valmadonna il suggerimento dei cittadini: “Dossi berlinesi per limitare la velocità delle auto”

ALESSANDRIA – In una lettera aperta al Comune di Alessandria, indirizzata in particolare al vicesindaco e alla Polizia Municipale, i cittadini di Valmadonna hanno sollecitato l’amministrazione a prendere provvedimenti per limitare la velocità delle auto in due strade centrali della frazione: via Comunale e via del Sabbione. 

Già un anno fa era stata presentata una petizione, firmata da 180 persone per invocare un intervento. “A dicembre 2019 ci disse che la proposta era stata accolta e consegnata ai dirigenti competenti, l’architetto Fabrizio Furia e il Comandante Vicario Alberto Bassani per la sua istruttoria” hanno raccontato i cittadino ora chiediamo che vengano trovate le misure specifiche per questo enorme problema sapendo che, sulle strade sopra citate, per questioni di vincoli legali non può essere installato nessun dosso dove vi passa un ambulanza, e che per la situazione economica non è possibile installare nessun dissuasore di velocità con velox”.

I cittadini del sobborgo alessandrino hanno anche suggerito una soluzione: il cuscino berlinese. “Un particolare tipo di dosso, generalmente di forma quadrata o rettangolare. Il suo nome deriva appunto da Berlino, la prima città dove vennero utilizzati. Viene installato nei paesi scandinavi e oggi trova a Torino, la prima città italiana ad adottarlo, in via San Quintino e via XX settembre. Uno dei benefici apportati dai dossi berlinesi è appunto di ridurre la velocità dei mezzi a motore ma agendo solo su determinate categorie di veicoli. Le automobili, infatti avendo un semiasse di dimensioni contenute, non hanno modo di evitare totalmente l’impatto con i dossi, ma possono attraversarli con tutte e quattro le ruote oppure con le sole due ruote di un lato e, quindi, devono rallentare, in prossimità di un incrocio o di un attraversamento pedonale o in questo caso in punti specifici dove la strada si stringe e non possiede neanche un marciapiede”. 

Il problema dell’alta velocità di tantissime auto, hanno ribadito i cittadini, è serio: Via del Sabbione, per buona parte, non possiede neanche un marciapiede e i pedoni sono in balia della strada che, nelle vicinanze del civico 11 e 32, non raggiunge i 7 metri di larghezza. In più ha sempre sulla carreggiata, dal lato del civico 11, i mezzi a motore parcheggiati e il tratto scende a circa 5 metri di larghezza, senza neanche un marciapiede. Nel tratto dove si incrocia con via del Castellino, inoltre, sono capitati incidenti, per fortuna non gravi. Senza contare i piccoli animali domestici come i gatti che non vengono neanche evitati e molti padroni ne hanno seppellito i piccoli resti. In via Comunale poi, da dopo la Posta per tutta la lunghezza, non c’è un marciapiede e nel tratto antecedente si trova la scuola elementare Vittorino da Feltre. Anche lungo le vie del centro si riscontra questo tipo di problema ma nelle vie sopra citate il problema è maggiormente accentuato dalla presenza della lunghezza della strada che permette di raggiungere meglio l’alta velocità con qualsiasi mezzo. Particolarmente grave è che non vengono tutelati in materia di sicurezza gli utenti deboli, in questo caso i pedoni che, per comunicazione, oltre a chi vive nelle suddette vie, anche chi passa in esse come i bambini del Piedibus che ogni mattina si trovano sulla strada senza marciapiede e che, nonostante siano un gruppo ben visibile, la maggior parte delle automobili esita a rallentare. In questi giorni con la nebbia poi il rischio è maggiore. Si parla di incidentalità ma nessuno di noi può aspettare che questo avvenga perché è un rischio troppo alto, dato che parliamo di persone, di bambini e di esseri umani. Chiediamo che quest’amministrazione, nonostante l’emergenza che quest’anno ha dovuto affrontare e che capiamo sia di primaria importanza, dia ascolto alle 180 firme. Ancora oggi siamo tutti qui a chiedere che qualcosa sia fatto”.

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