Autore Redazione
mercoledì
6 Gennaio 2021
01:18
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Cronaca - Alessandria

Deposito di rifiuti radioattivi: tutti sorpresi e giovedì una riunione per discuterne

Deposito di rifiuti radioattivi: tutti sorpresi e giovedì una riunione per discuterne

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La notizia della possibile realizzazione anche in provincia di Alessandria del Deposito nucleare di rifiuti radioattivi ha subito scatenato reazioni sul territorio. Sei le zone ritenute idonee in provincia dalla Carta nazionale e 5 di queste definite “molto buone“. Uno scenario che fa dell’Alessandrino uno dei posti più indicati per accogliere il sito tra i 67 potenziali spazi complessivi individuati in tutta Italia.

In provincia però molti hanno alzato le barricate, a cominciare dai Verdi/Europa di Alessandriacontrari alla realizzazione di un deposito di rifiuti nucleare sul suolo provinciale“. Sulla stessa linea anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, Paolo Borasio, che sui social ha scritto: “Personalmente e come assessore all’ambiente sono contrario a una nuova discarica per i rifiuti urbani sul territorio”. Ha manifestato dubbi sul coinvolgimento della provincia anche Coldiretti Alessandria, convinta della necessità di “preservare la natura agricola del territorio”. La possibilità che il Deposito nucleare possa trovare collocazione in provincia ha “colto di sorpresa” anche il sindaco di Novi Ligure, Giampaolo Cabella, che si è attivato per “prendere  informazioni” in attesa di un confronto sul tema fissato già per giovedì in Provincia. Un confronto che servirà a capire cosa fare e soprattutto per prendere informazioni anche se “le amministrazioni locali hanno poco potere sulla decisione finale” ha spiegato il sindaco di Bosco Marengo, Gian Franco Gazzaniga, risoluto però “nel tenere fuori dalla nostra provincia” siti come quello individuato dalla Carta nazionale per evitare che l’Alessandrino finisca per essere “l‘immondezzaio d’Italia“. Un’eventualità contro cui si è dettoassolutamente contrarioanche il sindaco di Castelnuovo Bormida, Giovanni Roggero. Il tema verrà affrontato giovedì durante una riunione in teleconferenza con il Presidente della Provincia, Gianfranco Baldi, che non ha nascosto il suo “fastidio” per il modo con cui i referenti del territorio hanno appreso la notizia. “Tutte le cose si possono progettare ma vanno discusse – ha puntualizzato. Ci deve essere una valutazione con chi governa i territori locali spiegando come è cominciato questo iter e dove si vuole arrivare. Diversamente – ha concluso – si crea allarmismo e preoccupazione perché la gente giustamente vuole risposte”.

La preoccupazione del mondo della politica di somma a quella del mondo agricolo e in particolare della Confederazione italiana agricoltori.
Come spiegato dal presidente Cia Alessandria Gian Piero Ameglio e dal direttore Paolo Viarenghi, “perplessi per le modalità di realizzazione del progetto”. I dubbi sono legati al fatto che :”le Organizzazioni agricole non sono state coinvolte nella sua stesura e apprendiamo a cose fatte le prime informazioni, che risultano essere ancora poco esaustive. Seguirà nelle prossime settimane la fase di consultazione, in cui esprimeremo la nostra forte preoccupazione sull’impatto che questo progetto avrà sull’agricoltura del nostro territorio, ricca di terreni a vocazione orticola e cerealicola nelle zone prese in esame. Le produzioni di
qualità non potranno essere ritenute tali, in futuro, se coltivate accanto a scorie nucleari. Questo avrebbe conseguenze gravissime sull’economia del nostro territorio”.

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