Autore Redazione
martedì
12 Gennaio 2021
06:33
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Cronaca - Alessandria

Da Alessandria uno studio sul tumore del retto per migliorare il percorso diagnostico e terapeutico

Da Alessandria uno studio sul tumore del retto per migliorare il percorso diagnostico e terapeutico

ALESSANDRIA – Si chiama Igor Monsellato ed è un Dirigente Medico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria a capo dello studio TiMiSNAR per ottimizzare il trattamento del tumore del retto, “patologia molto diffusa in Italia e con un’incidenza in aumento” e migliorare quindi la sopravvivenza e la qualità della vita di chi ne viene colpito. Lo studio si pone l’obiettivo, ci spiega il dottor Monsellato, di “migliorare il percorso diagnostico terapeutico di pazienti affetti dal tumore al retto. Ma anche di avere un approccio multidisciplinare di questa patologia e infine avere anche una migliore conoscenza del meccanismo tumorale attraverso la ricerca translazionale molecolare e fattori di studio dei fattori ambientali e comportamentali“.

Il dottor Monsellato ed i colleghi che collaborano in questo studio sono a lavoro ormai da un anno e mezzo. “Abbiamo sin qui seguito un centinaio di pazienti affetti da questa patologia tra tutti i centri partecipanti. Contiamo di arruolarne 230 in cinque anni“, spiega. Al suo termine lo studio potrebbe portare “a una valutazione del percorso diagnostico terapeutico del paziente affetto dal tumore del retto localmente avanzato attraverso una rete di cura multidisciplinare“. I pazienti sono divisi in due gruppi in base alla tempistica dell’intervento chirurgico, 8 o 12 settimane dal termine della chemioradioterapia, analizzando quindi la percentuale di risposta completa del tumore. Monsellato precisa anche che “per i pazienti arruolati in questo studio presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la valutazione clinica avviene presso gli ambulatori specialistici come l’ambulatorio specialistico di chirurgia colorettale, attivo il lunedì ed il mercoledì“.

Entrando nel dettaglio, come spiega il dottore, “il TiMiSNAR in particolare studia la tempistica più efficace per eseguire la chirurgia con approccio mininvasivo, dopo chemioradioterapia neoadjuvante“. Dal 2019, inoltre, è attivo “lo studio traslazionale sattellite TiMiSNAR-mirna che ha lo scopo di analizzare dei marcatori biologici che tumore rilascia nel sangue anche nelle fasi precoci della malattia. Per valutare questi marcatori è sufficiente sottoporsi ad un semplice prelievo di sangue“. Attraverso questo studio si è voluto “contribuire a quella che è la vision del paziente oncologico considerato al centro di una rete di cura basata sulla integrazione multidisciplinare“.

In Italia il tumore del colon-retto è tra le 5 neoplasie più frequenti nel 2019 (49 mila nuovi casi, il secondo in Italia per incidenza nelle donne, il terzo negli uomini) ed è la seconda causa di morte sia negli uomini (11%) che nelle donne (12%). Questa patologia neoplastica trova i suoi fattori di rischio in diversi fattori ambientali, stili di vita e familiarità. Tra questi il consumo eccessivo di carni rosse, insaccati, farine e zuccheri raffinati. Ma anche l’obesità, una ridotta attività fisica, il fumo e l’eccesso di alcol possono contribuire alla formazione di un tumore del retto. Un aumentato rischio è stato riscontrato inoltre in quelle condizioni come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Il rischio può essere aumentato inoltre se la patologia è stata diagnosticata in un parente stretto (padre, madre, fratello o sorella) di età inferiore a 45 anni, oppure in più parenti stretti all’interno della stessa famiglia.

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