Autore Redazione
mercoledì
17 Marzo 2021
04:35
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Cronaca - Valenza

L’Urlo di Munch si trasforma in un gioiello grazie all’esperienza orafa valenzana

L’Urlo di Munch si trasforma in un gioiello grazie all’esperienza orafa valenzana

VALENZA – Un gioiello che diventa opera d’arte. Non ci sono altre parole per descrivere il monile realizzato dai maestri orafi della Gioielleria Davide Currado di Valenza, ma esposto sino al 27 marzo nel negozio di Sanremo dell’azienda, dedicato al celebre L’Urlo del pittore norvegese Edvard Munch. Un lavoro certosino di circa 188 ore che ha portato alla creazione di ciondolo in oro bianco su cui sono state incastonate la bellezza di 1189 pietre preziose – tutti diamanti e zaffiri dalle più disparate colorazioni – per riprodurre il capolavoro dell’artista di Løten.

Per realizzare un’opera del genere non basta la sola passione. Al contrario servono grande tecnica e parecchie migliaia di carati di gemme preziose cosi da riprodurre al meglio le sfumature dei colori e le proporzioni“, ha commentato Davide Currado. Ma come mai proprio L’Urlo? “Prima di tutto perché è un’opera immensa, davvero bella. In secondo luogo perché era un quadro che, per formato e colori, era possibile provare a far diventare un gioiello“. Il titolare dell’azienda orafa valenzana poi specifica che “Ispirarsi a un dipinto realizzato a pastello su un cartone di 91×73,5 centimetri e riprodurlo su oro con pietre preziose tagliate a brillante rotondo in uno spazio di poco meno di 5 centimetri sembrava impossibile ed è proprio per quello che abbiamo deciso di provarci“.

Una sfida vinta il cui risultato è sotto gli occhi di tutti e lo sarà a lungo dato che il monile, dal valore inestimabile, non sarà messo in vendita ma entrerà a far parte della collezione privata della Gioielleria Currado. “Ma chiunque avesse la curiosità di vederlo il direttore della boutique di Sanremo accoglierà eventuali curiosi per spiegare ogni dettaglio della sua lunga e laboriosa realizzazione“. Anche perché oltre a una grande manualità e a uno studio delle tecniche orafe, dietro la creazione di questo monile, c’è anche un accurato studio e ricerca delle pietre e dei tagli da utilizzare per rendere il più fedele possibile forme e colori del quadro riprodotto.

Non è comunque la prima volta che l’azienda si cimenta in imprese di questo tipo. Qualche tempo prima i mastri orafi avevano realizzato il Don Chisciotte realizzato da Pablo Picasso con la tecnica del carboncino. Anche in questo caso le operazioni erano andate avanti per circa sei mesi. “Abbiamo utilizzato tagli di diamanti provenienti dall’India. In quell’occasione sono stati utilizzati diamanti bianchi e neri. Anche in questo caso è un gioiello non in vendita che è entrato di fatto nella nostra collezione privata“. E le opere d’arte destinate a diventare gioielli non finiscono qua, infatti nei prossimi mesi la Davide Currado srl ha intenzione di lanciarsi in altri due progetti: il primo dedicato a Piet Mondrian e il secondo a Salvador Dalì.

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