Autore Redazione
mercoledì
24 Marzo 2021
17:10
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Cronaca - Valenza

Il Decameron attraverso gli occhi delle donne: Zavanone rilegge Boccaccio su Youtube

Il Decameron attraverso gli occhi delle donne: Zavanone rilegge Boccaccio su Youtube

ALESSANDRIA – Il Decameron è una delle pietre miliari della letteratura italiana e in questi tempi di chiusure forzate anche i grandi classici sono un modo per comprendere quello che ci sta accadendo. Da Manzoni a Saramago, passando per Lucrezio, Sofocle e Jack London, gli esempi citati sui social, le TV e i media sono stati molti. Tra questi, è sempre presente proprio il Decameron di Giovanni Boccaccio, nel quale la peste è la cornice di una narrazione caleidoscopica, che passa dal tragico al comico, al grottesco. Ed è attraverso una sua rilettura che Costanza Zavanone, insegnante e già Vicesindaco di Valenza, ha pensato a un progetto per raccontare quella che definisce una narrazione meravigliosa, esaltata in tutto il mondo e sottovalutata in Italia, dove, troppo spesso, Boccaccio è snaturato dal “boccaccesco”, che lo banalizza o ne sessualizza i tratti. Il Decameron, invece, è un saggio sulle relazioni umane.

«Il mio rapporto con il Decameron – spiega Zavanone – è di lungo periodo. L’ho letto, approfondito e insegnato durante la mia esperienza di docente delle scuole superiori e lo utilizzo da più di un decennio nel mio corso Unitre dedicato alla lettura dei classici. Durante questo anno difficile, fatto di isolamento e lunghe giornate chiusi in casa, ho finalmente trovato il tempo di avviare un progetto che avevo in mente da molto: tradurre alcune novelle, una trentina, per cimentarmi con la divulgazione di una grande opera. In passato – prosegue Zavanone – sono state fatte delle traduzioni, ma nel mio caso l’obiettivo è stato quello di rimanere quanto più possibile aderente al testo». La prospettiva della traduzione è la pubblicazione di un libro, che avverrà entro la fine dell’anno. «Mentre svolgevo il lavoro – racconta Costanza Zavanone – mi sono accorta che, oggi, avere come canale solo quello del libro sarebbe stato un limite. Così ho pensato di affiancarlo a dei video di dieci, quindici minuti e a un podcast. Tutti fatti con una breve introduzione, seguita dalla lettura dei testi arricchita da musiche ed effetti sonori. Sono strumenti con cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze, già prima della didattica a distanza, erano abituati e che mi è parso bello sviluppare per cimentarmi con una divulgazione ampia, che spero possa essere utile anche alle scuole. Credo, infatti, che la lettura ad alta voce, espressiva, comunichi molto più di un commento tecnico. In questo, il mio punto di riferimento è il Calvino di Perché leggere i classici. In particolare quando scrive che un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire e che i classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero risultano nuovi, inaspettati, inediti». L’obiettivo divulgativo si intreccia con l’impegno civile. Nel sito internet del progetto, costanzazavanone.it, curato, insieme all’edizione del libro, al canale YouTube, al podcast e alla pagina Facebook, dal Lavoratorio Zollino Casa di Produzioni Editoriali e Audiovisive, la professoressa Zavanone ricorda che ha dedicato la sua vita all’insegnamento e all’impegno politico e civile e aggiunge che l’iniziativa è un invito ad un pubblico trasversale ad accogliere la lettura di un classico come un viaggio mentale nella complessità delle emozioni e delle relazioni umane. Il titolo del progetto è In viaggio con il Decameron, Storie di donne. «Le donne – prosegue Zavanone – sono al centro di tutta la narrazione del Boccaccio. La loro condizione è essenziale nel testo e ci aiuta a interrogarci anche sull’oggi. Per questo il filo rosso del percorso è proprio la condizione femminile. Una componente del testo passata nei secoli sotto silenzio. Anche per questo la modalità di lettura che ho impostato non è solo “letteraria”, ma è di tipo politico sociale. La divulgazione è un atto politico, così come lo è la modalità di lettura. D’altronde, parafrasando Calvino, per poter leggere i classici si deve stabilire “da dove” li si sta leggendo, altrimenti libro e lettore si perdono in una nuvola senza tempo. Il modo migliore per evitare questo rischio è di vedere dentro al capolavoro problematiche di tipo sociale e storico che aiutino ad interpretare la società. Anche quella di oggi, che, in sofferenza per la pandemia e le sue conseguenze economiche, può trovare nella lettura e nella narrazione del passato le risposte per affrontare il futuro».

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