15 Aprile 2021
14:12
La zanzara coreana si diffonde anche in Piemonte: ecco dove e cosa provoca il morso
ALESSANDRIA – La zanzara coreana, nota con il nome scientifico di Aedes Koreicus, continua a diffondersi in Italia. A dieci anni dalla prima scoperta in provincia di Belluno questo insetto, molto simile nei suoi comportamenti alla zanzara tigre, ha colonizzato Trentino Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia. Nel 2016 esemplari sono stati ritrovati in Liguria, mentre nel 2021 alcuni di questi ditteri sono stati rinvenuti anche in Piemonte, e per la precisione nella vicina provincia di Asti.
A classificarla è stato l’Ipla (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) che dal 2007 realizza il piano regionale di lotta alle zanzare. I tecnici dell’istituto effettuano regolari monitoraggi per individuare focolai e aree a rischio di diffusione dei ditteri. Proprio durante queste attività, sono state rinvenute nell’astigiano due specie di zanzara provenienti dall’Asia, la Aedes Koreicus e la Aedes Japonicus, una specie finora segnalata dall’Ipla solo in prossimità del Lago Maggiore. I due ritrovamenti sono avvenuti in una frazione di Mombarone, località Case Grotta, vicino al cimitero, e in frazione Valleandona.
Oltre al fastidio tipico della puntura, la zanzara coreana è in grado di trasmettere malattie importanti ed esotiche come la Febbre West Nile, l’encefalite giapponese, la filariasi linfatica e la filariosi canina.
La cosiddetta febbre del Nilo è generalmente una malattia asintomatica. Negli stadi più avanzati si possono avere febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Va detto, inoltre che meno di una persona infettata su cento vive un aggravamento dei sintomi, fino ad arrivare a disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, paralisi e coma. L’encefalite giapponese colpisce soprattutto i bambini, anche se può interessare persone di qualsiasi età. Si tratta di una malattia tipicamente dei paesi asiatici e i sintomi sono simili a quelli dell’influenza nella stragrande maggioranza di casi e quindi mal di testa, febbre, malessere generale. In pochissimi casi si può arrivare all’encefalite vera e propria che provoca cefalea importante, rigidità del collo, vomito, convulsioni, febbre molto alta, alterazione dello stato di coscienza, paralisi, coma. Nonostante sia molto rara ha una percentuale di mortalità pari al 20-30% dei casi.
La filariasi linfatica porta a un’invasione di parassiti che invadono i vasi linfatici dove possono sopravvivere per diversi anni. I vermi adulti producono migliaia di larve che entrano nel sangue. I sintomi generalmente sono febbre, mal di testa, brividi di freddo, spossatezza. Ma anche, nei casi più gravi, ingrossamenti dei linfonodi, linfedema, ascessi sotto la pelle, infiammazioni dei genitali maschili e perdita di liquido linfatico dalle urine. La filariosi canina colpisce solo i nostri amici a quattro zampe e può essere prevenuta con una semplice profilassi.