Autore Redazione
mercoledì
21 Aprile 2021
05:00
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Cronaca - Alessandria

Gelate dei giorni scorsi compromettono raccolto miele dell’Alessandrino

Gelate dei giorni scorsi compromettono raccolto miele dell’Alessandrino

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Le gelate dei giorni scorsi hanno compromesso il raccolto di miele dell’Alessandrino. Secondo le stime di Coldiretti, in circa l’80% dei territori della provincia di Alessandria dove cresce l‘acacia molti germogli non riusciranno a fiorire e verrà perso circa il 30% del raccolto. Il danno, calcolano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo, è “di diversi milioni di euro a livello provinciale e complessivi 14 milioni a livello regionale”.

Il rischio è che la perdita di miele nostrano apra la strada all‘arrivo di altro miele dall’esteroche spesso di miele ha ben poco” ha sottolineato l’associazione agricola. “A far, infatti, concorrenza al miele del territorio non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui ne proviene una gran quantità a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi.
Un danno ambientale ed economico in una situazione in cui la svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha portato all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020 ma sugli scaffali dei supermercati italiani già più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero, con una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020″.

Presidente e direttore Coldiretti hanno quindi rinnovato l’invito ai consumatori a “leggere con attenzione l’etichetta” perchè l‘indicazione d’origine è obbligatoria per il miele e hanno quindi invitato i cittadini a “privilegiare gli acquisti nei punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica”. “Alla luce di questa situazione, è opportuno che anche l’agroindustria scelga il vero miele del territorio, attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto ed il lavoro degli imprenditori, e che venga resa omogena la legislazione comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane rispetto a quelle dei Paesi con sistemi di controllo più permissivi, come avviene per il miele proveniente dalla Cina e dall’est Europa.

Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
In Italia esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino”.

(in copertina foto di Arwin Neil Baichoo on Unsplash)

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