5 Maggio 2021
05:02
Alessandrini insoddisfatti della vita, la riflessione di un cittadino: “Cementificazione, inquinamento e istituzioni assenti”
ALESSANDRIA – Nei giorni scorsi avevamo pubblicato un articolo in cui, secondo i dati Ires, quella di Alessandria era la provincia più infelice del Piemonte. A qualche giorno di distanza da quella pubblicazione un lettore ha inviato in redazione una mail in cui analizzava il momento che sta attraversando la nostra città tra crisi economica e pandemica. Una riflessione che riproponiamo nella sua interezza.
“Siamo insoddisfatti. Gli alessandrini sono tra i più infelici del Piemonte secondo un’indagine Ires che certifica e documenta un’infelicità collettiva su cui è bene soffermarsi. Le responsabilità sono diffuse e pertanto ognuno di noi ha una piccola quota di colpa ma va da sé che gli amministratori che lentamente ci hanno accompagnati in questo girone di mestizia ne hanno di più.
La pandemia ha sicuramente acuito i problemi, ma al tempo stesso ci ha indotti a riconsiderare il nostro modo di vivere, ci ha costretti a riscoprire e tutelare il bene comune più prezioso, l’ambiente in cui viviamo. L’influenza pandemica ha risvegliato la nostra coscienza ambientalista pertanto non è più tollerabile vedere la città intasata di auto e spogliata di alberi come è avvenuto nel parcheggio dell’ospedale; come è avvenuto anche in zona Panorama, dove il cemento ha preso il sopravvento sul bosco che era stato promesso.
Vedere in città autobus a gasolio, pari ai TIR che girano in autostrada, che ammorbano l’aria e i nostri polmoni; vedere che i nostri giardini davanti alla stazione, tempo fa orgoglio della città, oppure i giardini Masuelli, Oreste Villa e altri ancora, sono stati abbandonati e vietati alla brava gente; vedere il nostro teatro comunale abbandonato e chiuso da anni… tutto questo aumenta la nostra infelicità.
Dopo molti anni i commercianti alessandrini, unici nelle città padane ad aver voluto fino ad oggi l’apertura al traffico veicolare in centro, hanno finalmente maturato l’idea che il traffico non porta benessere economico, ma al contrario porta solo inquinamento e degrado. E, finalmente, chiedono la chiusura delle strade per posizionare dehors o banchetti per esporre la loro merce. Il Sindaco della città non potrà più realizzare le poche cose che ci aveva promesso, perché ormai è a fine mandato, ma almeno colga l’occasione ed aiuti i commercianti, chiuda il centro città al traffico, almeno alle autovetture e agli autobus a carburante tradizionale. Poca cosa, ma potrebbe essere l’inizio di una ritrovata “felicità” alessandrina. Altrimenti lo chiederemo al futuro Sindaco.
Auspico un dibattito pubblico attraverso il vostro organo di stampa tra cittadini, commercianti e Amministratori pubblici locali sulle ragioni di questa nostra infelicità“.
Photo by Kristina Tripkovic on Unsplash