Autore Redazione
lunedì
31 Maggio 2021
13:41
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Cronaca - Alessandria

Iniezione di (in)civiltà: l’attacco social ad Antonella Clerici dopo la vaccinazione all’Ospedale di Alessandria

Iniezione di (in)civiltà: l’attacco social ad Antonella Clerici dopo la vaccinazione all’Ospedale di Alessandria

ALESSANDRIA – “Ne usciremo migliori”. Era questo lo slogan a inizio pandemia. Eppure, non si perde mai occasione per dimostrare il contrario. Qualche giorno fa abbiamo scritto di Antonella Clerici che ha ricevuto la sua dose di vaccino all’ospedale di Alessandria. Ne è nata subito una polemica a tratti anche feroce con toni, talvolta, sopra le righe.

Uno dei primi attacchi rivolti alla conduttrice è stata proprio la sede della vaccinazione: Alessandria e non Arquata Scrivia, da qualche tempo suo Comune di residenza. Molti utenti hanno infatti lamentato un presunto trattamento di favore nei confronti di Antonella Clerici, che avrebbe in questo modo sottratto un presunto posto ai cittadini residenti ad Alessandria. Si leggono infatti commenti come: “Questo significa mancanza di rispetto verso gli altri. Doveva vaccinarsi dove risiede”. Ma anche: “E noi di Alessandria ci mandano ad Acqui o Valenza. Complimenti” o ancora: “Che squallore”. Ma per tutti coloro che hanno sollevato la questione, abbiamo risposta.

In merito alle sedi di vaccinazione Asl Alessandria ha diffuso anche via social una nota in cui chiarisce la questione sulla convocazione degli utenti su sedi diverse da quelle della residenza. Testualmente si legge che “sulla base delle direttive nazionali e regionali la priorità di Asl Al è vaccinare più persone in meno tempo possibile”. E ancora: “Per fare questo è possibile che ad alcuni utenti venga offerta la possibilità di vaccinarsi prima ma in un centro vaccinale limitrofo”. Inoltre, in un precedente articolo l’Azienda sanitaria locale ci aveva spiegato che “il giorno prima della somministrazione contattiamo telefonicamente il cittadino per chiedere conferma e, in questa occasione, verifichiamo se questa persona può raggiungere il centro vaccinale o no […] L’obiettivo è vaccinare più gente possibile”.

Chiarita questa questione, però, se ne apre subito un’altra. Perché tra i commenti c’è anche chi si è scagliato contro i sanitari con toni tutt’altro che educati. “Trovo penoso che medici e infermieri si mettano in posa in orario di lavoro”, si legge. Ma non solo: “Certe categorie di lavoratori causa di sta “pandemia” sono state messe su un piedistallo”, e ancora “Sul lavoro sono abituat* a lavorare e non a perdere tempo in stronzate”. Oppure c’è chi scrive: “Ma quali eroi ed eroi! Sono esattamente come tutti gli altri” o “Se si lavora sul serio non si ha tempo da perdere”.

Il tutto per una fotografia. Fotografia che, come hanno fatto notare alcuni utenti, probabilmente è stata scattata anche in nome della sensibilizzazione su un argomento delicato come il vaccino Covid-19: “Si chiama sensibilizzazione. Non la vedo una cosa becera, anzi”. Un altro utente ha sottolineato questo aspetto: “Molto probabilmente la fotografia è stata richiesta dalla Clerici per pubblicarla sui social. Un po’ come stanno facendo tutte le persone che hanno una certa notorietà per sensibilizzare”. E siamo dunque alle solite. Ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione, le proprie idee e le proprie posizioni, ma ricadere nell’offesa – un’offesa per altro a titolo gratuito e scaturita da un giudizio superficiale – non può essere la base per un dialogo. Ne usciremo davvero migliori?

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