5 Luglio 2021
16:45
La replica di Solvay sul ricorso al Presidente della Repubblica sui Pfas
SPINETTA MARENGO – La Solvay, attraverso una nota ufficiale, ha voluto replicare a quanto emerso nei giorni scorsi sul ricorso presentato da Legambiente e alcuni cittadini al Presidente della Repubblica inerente ai Pfas.
In primis l’azienda sottolinea che “gli studi effettuati sul C6O4 sono numerosi, pubblici e disponibili e indicano che il C6O4 non è biopersistente e non è bioaccumulabile. Il C6O4 non mostra
effetti tossici per gli organismi acquatici, non è mutageno e neppure tossico per la riproduzione“, si legge in una nota. Solvay spiega anche che non esiste, almeno a oggi, nella letteratura scientifica “alcuno studio che dimostri una correlazione tra C6O4 e patologie“.
Per quanto riguarda lo studio sulle vongole, citato da coloro che hanno presentato il ricorso, “non contraddice gli studi effettuati da Solvay sul C6O4. Non si tratta di uno studio tossicologico ed essendo effettuato su un mollusco, i dati ottenuti non sono trasferibili all’uomo“. La multinazionale ritiene inoltre che “le concentrazioni di C6O4 testate dallo studio non sono assolutamente rappresentative di quella che potrebbe essere una eventuale esposizione reale soprattutto tenendo conto che la media di concentrazioni rilevate in tempi recenti da Arpa Veneto è addirittura sempre inferiore allo stesso limite di rilevamento“. Sempre sugli studi presentati, questa volta quello relativo alle uova di uccello, Solvay ritiene che “non si possono desumere considerazioni di nessun tipo su un possibile rischio ecologico nell’area“.
Su Spinetta Marengo l’azienda sottolinea come sia stato “introdotto nel ciclo produttivo il C6O4 nel 2013 in ottemperanza a quanto previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia di Alessandria il 24 giugno 2010“. Infine si ricorda quanto dichiarato da Arpa Piemonte durante una recente audizione in Commissione Parlamentare: “Non abbiamo riscontrato, dai monitoraggi e dalle analisi che abbiamo fatto a oggi, presenza di PFAS nella rete acquedottistica di Alessandria”.
“L’inquinamento acclarato ad Alessandria” ha quindi concluso Solvay “non riguarda i PFAS ma le produzioni dismesse dalla gestione precedente l’arrivo di Solvay e che Solvay sta provvedendo a bonificare”.