Autore Redazione
sabato
10 Luglio 2021
14:00
Condividi
Cronaca - Eventi - Novi Ligure

Presentato il programma di Hortus Conclusus

Tante novità per la preziosa rassegna novese ideata e diretta da Andrea Lanza. Più di 50 eventi, una forte coesione con le realtà del territorio e il fascino di eventi racchiusi in una splendida corte
Presentato il programma di Hortus Conclusus

NOVI LIGURE – Cinema, tanto teatro, musica, danza, teatro ragazzi, labo­ratori, dibattiti e conferenze. Hortus Conclusus, rassegna ideata e diretta da Andrea Lanza, è questo e molto altro. Soprattutto è una formula che tutto comprende e organizza, una forma di festival che coinvolge la città e la proietta in un olimpo di eccellenza, tanto da essere di ispirazione ad altre realtà. E’ il caso di Cagliari, dove la compagnia Batisfera, ospite in Hortus nell’edizione 2019, colpita dall’impronta organizzativa della kermesse novese, ha creato una rassegna, “Palchi d’erba”, in scena per la prima volta quest’anno, dal 25 giugno al 7 agosto.

Hortus Conclusus torna quest’anno con la sua settima edizione, che, grazie alla rinnovata partnership con l’amministrazione della città, sarà ambientata (a parte alcuni eccezionali eventi) nella cornice accogliente di corte Solferino, composta da ben due aree: quella grande destinata agli spet­tacoli e il bellissimo giardino riservato agli eventi collaterali e all’accoglien­za del pubblico.

ANTEPRIMA

Massimiliano Cividati – Aia Taumastica

Il 15 luglio, alle 21, alla corte Solferino, un’anteprima con la stori­ca compagnia teatrale milanese Aia Taumastica che presenta uno spettacolo di straordi­naria invenzione, poesia e umanità: Banvard’s legacy, liberamente ispirato a “La follia di Banvard” di Paul Collins. Banvard’s legacy (L’eredità di Banvard) racconta l’incredibile e poco nota vicenda di John Banvard. Pittore di umili origini, nella seconda metà dell’800 divenne straordinariamente noto e ricco grazie a un’ enorme tela dipinta sulle rive del Mississippi. Banvard fu un talentuoso visionario, destinato a brillare e subito scomparire nell’oblio, vittima di brutale volgarità, violenza e populismo, all’alba del secolo breve. Massimiliano Cividati, accompagnato al pianoforte da Andrea Zani, con una narrazione scintillante, chiara e partecipata, restitu­isce per intero i colori, il genio, la gloria, la follia e il dramma della parabola-epopea di Banvard. Il prezzo dei biglietti è per i soci 10 euro per i non soci 15 euro, a titolo di contributo in favore delle attività istituzionali di associazione culturale Amici di Hortus.

Come sempre, tutti gli eventi (eccetto quelli di anteprima e di chiusura, aperti a tutti a fronte di un contributo per la manifestazione) sono riservati ai soci regolarmente iscritti. È possibile richiedere e ritirare le tessere associative 2021 (il cui costo è 15 euro, gratis per i minori) a Novi presso La bottega del Sanconiglio. Chi risiede fuori città può prenotare la tessera telefonicamente e poi ritirarla in seguito. Per info 0143 341074 -info@labottegadelsanconiglio.it.

Dopo l’anteprima del 15 luglio, il festival si aprirà ufficialmente martedì 27 luglio, sempre alle ore 21 precise, nella grande corte del liceo classico cittadino Amaldi, con un’unica eccezionale replica dello spettacolo “Cara professoressa” di e con Beppe Casales.

Le novità di questa settima edizione sono tante e lo spettacolo di Beppe Casales fa parte di una sezione nuova di zecca ed estremamente attuale di Hortus, dal titolo “Zero in condotta”, dedicata al mondo della scuola. Dal 27 al 30 luglio una serie di appuntamenti che spaziano dal teatro, alle conferenze, ai dibattiti agli speech, sino al cinema, saranno dedicati ai ragazzi, agli insegnanti, a tutti gli operatori del settore scolastico, dopo questo anno di grande disagio causato dalla situazione pandemica.  Il percorso condiviso con le istituzioni scolastiche cittadine si è concretizzato anche nella collaborazione ai progetti PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento del liceo Amaldi di Novi Ligure. Un gruppo di 12 liceali è stato selezionato tra quelli che hanno scelto di svolgere il proprio percorso formativo trasversale in Hortus e sarà presente per aiutare nell’organizzazione per tutta la durata della kermesse.

Hortus è una ricchezza per il novese e un’ulteriore, nuova, iniziativa di valorizzazione del territorio consiste nella collaborazione con “Arte sul cammino” (specializzata nell’organizzazione e nella realizzazione di gite e viaggi a focus culturale o escursionistico). Le gite e i soggiorni sul nostro territorio, partecipati da un’utenza di provenienza nazionale, convergeranno alla corte Solferino per partecipare agli eventi serali di Hortus Conclusus, eletto in quanto fulcro culturale. Soprattutto Novi è al centro di Hortus e quest’anno un grande spazio è stato dato alle realtà cittadine. I talk e i dibattiti saranno infatti ampiamente animati da realtà locali importanti, con autorevoli esponenti che rappresentano e operano in settori strategici quali turismo, sport, cultura e commercio.

 Questa settima edizione di HC vede anche l’inaugurazione di una sezione dedicata al benessere, all’equilibrio e alla salute con le lezioni di Tai Chi aperte a tutti. E poi ritorna ampliato, vista la grande richiesta, lo spazio dedicato ai più piccoli. Sui prati della corte lezioni di teatro e circo per i piccoli, e momenti di convivialità per le famiglie.

COME SARANNO LE SETTIMANE IN HORTUS

Teatrino di Bisanzio

Ogni settimana di Hortus è diversa dalle precedenti, ma c’è una scaletta ricorrente in cui si inseriscono gli eventi, sia pur con eccezioni proprie di un programma pirotecnico. Così il lunedì è dedicato al benessere con il Tai Chi di Andrea Bergaglio e il martedì è teatrale, con la partecipazione di nomi come Beppe Casales, Rebecca Rossetti diretta da Jurij Ferrini, il Teatrino di Bisanzio, Marco Guerrini, solo per citarne alcuni. Il teatro fa capolino anche in altre giornate, con protagonisti come Elena de Carolis (giovedì 20 agosto) con la sua Medea in forma di live rock teatrale, e termina con il botto della coproduzione realizzata nell’ambito della seconda edizione del programma di residenze per artisti “Hortus residence”. Il titolo sarà Hotel Blanco, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Edoardo Ribatto e presentato in prima assoluta dal 9 al 12 settembre nella Domus di vicolo Bianchi, la sede invernale di Hortus.

Il mercoledì tornerà il Piccolo Cinema in Hortus a cura di Andrea De Rose e Mathias Balbi, mentre il giovedì sarà la giornata di Hortus piccoli. Isabella Macchi avvicinerà i giovanissimi ospiti di Hortus ai mondi del Circo e del Teatro, in cinque lezioni che termineranno con l’aperitivo per tutta la famiglia a cura della libreria del Sanconiglio. La serata speech del giovedì ospiterà artisti, operatori, intellettuali e pedagoghi provenienti dal territorio nazionale e dalla realtà del nostro territorio. Il venerdì inizia con le conferenze e i dibattiti dell’Hortus café e termina, alla sera, con la musica in collaborazione con L’Isola Ritrovata di Alessandria (il primo appuntamento, venerdì 30 luglio, con la cantautrice Irene Buselli). Particolarmente prestigiosi gli workshop del sabato pomeriggio, ormai una tradizione consolidata di Hortus. Solo per citarne un paio, quello di critica teatrale (sabato 31 luglio) con L’OCA – Osservatorio Critico Autogestito di Genova, che così consolida il suo interesse e la sua collaborazione con HC, e quello sui Tarocchi di Marsiglia di Carlo Orlando (in due sessioni al mattino e al pomeriggio di sabato 28 agosto).

CONCLUSIONE DI HORTUS

La coda del festival sarà, il 26 settembre, nella sala conferenze del Museo cittadino, una tavola rotonda sulla relazione tra media e racconto della cultura nel nostro territorio. Esponenti dei media locali e provinciali, insieme a operatori della comunicazione che operano su scala nazionale o su altri territori circoscritti come il nostro, dibatteranno e dialogheranno con il pubblico per portare alla luce lo stato dell’arte, modalità e prospettive del rapporto tra media e cultura nel nostro territorio. Una conclusione che è anche un manifesto d’intenti, perché, come spiega Lanza, “Raccontare la cultura significa raccontarne le azioni, le pratiche, evidenziarne lo statuto vitale, riconoscerle la spinta innovativa e stimolante che rappresenta e incarna all’interno delle comunità”.

Tutto il programma è consultabile sulla pagina fb di Hortus Conclusus e su www.instagram.com/inhortus/

Condividi