17 Luglio 2021
05:35
Covid, dottoressa Magnè: “Bisognerà vaccinarsi ogni anno. Variante Delta? Ecco i sintomi”
ALESSANDRIA – Nell’ambito dell’ultimo appuntamento con “Ospedale Risponde“, l’approfondimento online curato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la dirigente del Reparto Malattie Infettive, la dottoressa Federica Magnè, ha risposto a diverse domande dei cittadini rispetto all’emergenza coronavirus, a partire dalla variante Delta. “Come stiamo vedendo, la variante Delta sta iniziando a prendere il sopravvento rispetto ai nuovi casi di infezioni. La nostra preoccupazione è legata al tasso vaccinale che riusciremo a raggiungere nei prossimi mesi. In Italia, al momento, circa il 57% della popolazione ha ricevuto una dose, il 42% ha fatto anche il richiamo. Aumentare il tasso di copertura vaccinale diminuisce la circolazione del virus e impedisce la formazione di varianti che, a un certo punto, tendono a prendere il sopravvento rispetto all’infezione primaria. Raggiungere una certa soglia di copertura vaccinale fa circolare il meno possibile il virus e ci permetterà di raggiungere l’immunità di gregge: questo vuol dire che anche chi, tramite la vaccinazione, non ha raggiunto una risposta adeguata immunitaria e una adeguata copertura anticorpale riuscirà a godere del beneficio della vaccinazione di massa. Insomma, bisogna continuare a lavorare sulla campagna vaccinale. In Piemonte i dati sono abbastanza in linea con quelli italiani: il 42% della popolazione piemontese ha fatto il richiamo. Abbiamo una buonissima copertura sugli over 80 (90%) e sugli over 70 (sopra il 75%). C’è una minore copertura tra gli under 50″.
“Il vaccino” ha rassicurato la dottoressa Magnè “preserva dalle varianti. Pfizer e moderna hanno una copertura decisamente buona sulle varianti (Pfizer all’80%, Moderna al 94%). Astrazeneca, invece, perde un po’ rispetto alla variante Delta (circa il 60%) ma più che questi dati numerici è più interessante ragionare sulla curva dei contagi e su quella dell’ospedalizzazione e della mortalità. In Inghilterra, ad esempio, gran parte della popolazione è stata vaccinata con Astrazeneca: la variante delta ha preso il sopravvento ma se il trend dei contagi continua ad avere dei picchi e sta risalendo, al contrario la curva della mortalità e quella dell’ospedalizzazione sono in netta discesa. Tutti i vaccini, quindi, sono efficaci rispetto alle forme più gravi e invasive del virus”.
In particolare, poi, la dottoressa Magnè ha parlato dei sintomi evidenziati dalla variante Delta, diversi rispetto alla prima forma del virus: “Può presentarsi anche senza sintomi respiratori ma con mal di testa persistente, oppure una sintomatologia gastrointestinale o mal di gola, oppure il naso chiuso. Questa variante è più contagiosa, dal 40% al 50% in più rispetto a quella “Alfa” e sta colpendo prevalentemente i giovani. Come detto sugli under 50 c’è meno copertura vaccinale. Un altro fattore di rischio di contagio dalla variante Delta è il non aver completato il ciclo vaccinale, aver fatto solo una dose ci può ancora esporre alla possibilità di infezione”.
“Bisogna fare la terza dose? Si sta ancora valutando per capire le tempistiche idonee. In ogni caso quella contro il covid diventerà una vaccinazione annuale, dobbiamo entrare nell’ottica che il virus rimarrà tra noi, entrerà nel parterre virale tipico come l’influenza. Come tutti i virus purtroppo muterà e non avremo una vaccinazione che potrà durare per sempre, dovrà essere fatto un richiamo annuale, come per l’influenza. Una nuova ondata in autunno? Sicuramente ci sarà ma tutto dipenderà dalla campagna vaccinale e dal raggiungimento dell’immunità di gregge. Come detto la vaccinazione o ci copre dall’infezione o dalle forme gravi. Ci saranno altre ondate ma ci sarà una gestione sicuramente differente”.