Autore Redazione
martedì
10 Agosto 2021
05:00
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Cronaca - Alessandria

In una lettera il “grazie” di Luigi, 88 anni, a chi si prese cura di lui dopo un incidente

In una lettera il “grazie” di Luigi, 88 anni, a chi si prese cura di lui dopo un incidente

ALESSANDRIA – Un anno prima era stato ricoverato in una di quelle stanze dopo un incidente in motorino. Luigi, 88 anni, non ha dimenticato la gentilezza e la professionalità dimostrata dallo staff del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Alessandria.

L’uomo, qualche giorno fa è tornato al Santi Antonio e Biagio per consegnare una lettera di ringraziamento a tutto il personale. In quei fogli, scritti di suo pugno, Luigi ha ricordato le lunghe ore trascorse in Pronto Soccorso e quegli “angeli custodi” che si presero cura di lui subito dopo l’incidente e quelli che lo accolsero poi anche in camera, una volta trasferito in reparto.

Luigi era “in uno stato pietoso“, ricorda nella lettera. Il suo volto era “tumefatto“, pieno di punti di sutura” e “cerotti” ma la gentilezza e l’attenzione del personale del reparto riuscirono a commuoverlo e a restituirgli il sorriso.
Con “dolcezza”, ricorda Luigi nella lettera, vennero offerti all’uomo “due vasetti di polpa di mele” e, poi, uno spuntino ancora più dolce: “un budino“. Per Luigi, spaventato e dolorante dopo l’incidente e, soprattutto, “a digiuno da ormai 50 ore”, quei vasetti avevano avuto il sapore “del pasto migliore della sua vita”.

Durante i giorni di ricovero, Luigi ha avuto la “fortuna di trovare persone che veramente onorano la divisa che indossano e la professione che svolgono“. Luigi vorrebbe avere “braccia abbastanza lunghe da stringere in un unico grande abbraccio tutto il personale del reparto, a partire dal dottor Matteo Nicolotti, che ha fatto “un vero capolavoro” e rimesso “completamente a posto” la sua arcata dentaria superiore insieme al collega Alessandro Gatti, tutti gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che l’hanno assistito durante il ricovero. “Mentalmente“, come ha scritto, Luigi li abbraccia tutti e spera che le sentite parole di ringraziamento che ha scritto a mano nella sua lettera arrivino a colleghi e superiori di medici, infermieri e oss che un anno fa si sono presi cura di lui perché “capita poche volte che la gente si ricordi di voi“.

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