Autore Redazione
venerdì
13 Agosto 2021
16:27
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Cronaca - Alessandria

Morto Gino Strada: le reazioni della politica alessandrina

Morto Gino Strada: le reazioni della politica alessandrina

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – L’improvvisa morte di Gino Strada, fondatore della Ong Emergency, ha scosso anche il mondo politico alessandrino. Tra i primi a commentare la scomparsa del medico è stato Federico Fornaro. Il deputato di Liberi e Uguali ha postato su Facebook una foto di Strada con poche parole: “Semplicemente Grazie!“. La senatrice del M5s, Susy Matrisciano, ha scritto: “Pace, amore, solidarietà, condivisione. Queste sono le parole che ci vengono in mente se pensiamo a Gino Strada. Non le parole, ma l’esempio: questa frase, a mio avviso, riassume tutto il suo operato. Un grande uomo che mancherà a tutti. Buon viaggio Gino“.

Il portavoce del Movimento 5 stelle di Alessandria, Michelangelo Serra, si è limitato a riportare la notizia della morte del fondatore di Emergency con a fianco una emoticon che esprime tristezza. A riportare la notizia della morte di Strada sui social anche l’esponente del Pd di Alessandria, Marica Barrera. L’ex sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha invece scritto: “Proprio sulla medicina, sulla sanità, sulle cure in emergenza e sull’accoglienza ha misurato il senso di giustizia sociale spendendosi nel costruire un modello fatto di eguaglianza e riscatto. Grazie Gino Strada“.

“Oggi la causa della pace e della solidarietà ha perso uno dei suoi militanti più preziosi” le parole del segretario provinciale del Partito Democratico Giordano Otello Marilli sulla morte di Strada. Il segretario del Pd Alessandria Rapisardo Antinucci ha citato una sua celebre frase: “I diritti devono essere di tutti, altrimenti sono privilegi”. “È entrato nelle nostre vite come la voce di ogni essere umano privato del diritto di esistere” ha rimarcato il Partito Democratico di ValenzaOra tocca a noi testimoniare, agendo, la forza della voce di Gino Strada”. “Non si può calcolare quanto pesi per l’Italia, per l’intera umanità, la perdita di Gino Strada” ha aggiunto l’ex Senatore del Partito Democratico Daniele Borioli “ce ne accorgeremo, giorno dopo giorno e raccogliere il suo insegnamento sarà un dovere arduo ma necessario”. 

“Non sempre sono stato d’accordo con le sue idee, resta il fatto che è stato un grande uomo” ha dichiarato il sindaco di Valenza Maurizio Oddone. 

“Un uomo rude che ha sempre lottato in prima persona per ciò in cui credeva” ha scritto Mauro Milano, di Italia Viva Valenza “Un uomo concreto che lascia tracce indelebili del suo passaggio terreno. Un uomo vero che mancherà immensamente. Si possono dire, e si diranno un milione di cose. Di certo Gino Strada ha sintetizzato alla perfezione due concetti: quello del mettersi a disposizione del prossimo e quello secondo il quale ogni vita è fondamentale. Senza alcuna distinzione. E io, da aspirante cattolico, anche se credo che a lui interessi poco, lo vedo come quanto di più vicino al Vangelo”. 
“Proprio di questi tempi in cui noi cerchiamo di difendere il nostro ospedale, ci lasci tu, che di ospedali ne hai aperti tanti nei luoghi devastati dalla guerra, perché per te “se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti” si legge sulla pagina Facebook di Articolo 1 TortonaGrazie Gino per il tuo impegno, cercheremo di farne tesoro e di seguirlo, perché “il diritto alla salute o è per tutti o è un privilegio”!
Johnny Zaffiro, di Casale Bene Comune, ha ricordato Gino Strada con una lunga lettera: “Era il medico e l’uomo ostinato e intelligente, generoso e coraggioso che con Emergency ha incessantemente salvato vite e interpretato i bisogni dei tanti di noi che, da casa, hanno sperato – tramite l’azione sua è dell’ONG da lui fondata – di poter aiutare concretamente le vittime delle guerre. Lui ha operato per tutti, ha anteposto l’etica all’opportunismo, e lo ha fatto con incredibile efficacia. Ha subito critiche anche ingenerose, come sempre avviene quando si persegue una via con tenacia e rigore, come sempre quando è più facile inneggiare alla guerra da una poltrona o da un divano, come sempre quando la violenza è lontana migliaia di chilometri, come sempre quando il dolore e la sofferenza sono di altri. Lui non aveva paura, o forse ne aveva così tanta che salvare vite era l’unico modo per nasconderla. Quante volte è stato riferimento per molti di noi, quante volte Emergency è stato il simbolo della forza e della speranza in un mondo incomprensibile, avverso? Quante volte il suo coraggio nell’affrontare i grandi potenti del mondo con le mani sporche di sangue ci ha fatto credere che la Pace fosse possibile e che ad ogni latitudine si potesse avvertire tale necessità? La sua scomparsa ci addolora e ci richiama, una volta di più, alla serietà, in campo sanitario come in campo politico, ambiti separati solo nel mondo degli ipocriti. C’è sempre molto da fare, bisogna provvedere, bisogna esserci e bisogna crederci“.
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