Autore Redazione
mercoledì
20 Aprile 2022
05:54
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Cronaca - Alessandria

L’Aias e i disabili costretti a scendere dal treno: “L’inciviltà è più frequente di quanto si immagini”

L’Aias e i disabili costretti a scendere dal treno: “L’inciviltà è più frequente di quanto si immagini”

ALESSANDRIA – Quello che è accaduto a Genova è purtroppo “molto più frequente di quanto si possa immaginare“. Lo spiega Rossella Di Donna dell’Associazione Italiana per l’Assistenza agli Spastici di Alessandria, interpellata per commentare il disdicevole episodio che ha visto un gruppo di disabili costretto a ricorrere a dei bus per raggiungere Milano, questo nonostante avessero prenotato una intera carrozza di un treno.

Non conosco a fondo la vicenda che ha fatto discutere ma anche a noi sono capitate più situazioni di inciviltà. È capitato in un parco giochi, quando ci fecero storie nonostante fossimo completamente in regola, ma è accaduto anche su un pullman tra Arenzano e Varazze, con diverse persone che, tempo fa, non si alzarono e impedirono quindi ai nostri ragazzi di accomodarsi sui sedili“. L’assenza di sensibilità è continua, spiega ancora Rossella Di Donna, “e nessuno riesce a capire cosa voglia dire organizzare un gruppo di persone disabili che prendono un treno, un bus o più in generale si  muovono per raggiungere una meta“. A tutto questo si aggiunge, “il fastidio di molte persone nei confronti della disabilità“. Un approccio che “induce alcuni a lasciare un bar perché inorriditi davanti ai nostri ragazzi che mangiano il gelato“. Tutto questo, prosegue Di Donna, è figlio “della poca tolleranza ma anche della scarsità di formazione e informazione. In questo senso le istituzioni dovrebbero fare molto di più, anche nelle piccole cose“. L’esempio lampante molto banalmente è sotto gli occhi di tutti nelle città, “basta guardare come parcheggiano molti automobilisti, del tutto indifferenti agli scivoli, ai posti riservati o allo spazio necessario per camminare lungo i marciapiedi e questo dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare“.

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