17 Agosto 2022
05:47
Rave Party a Predosa: che cosa sarebbe successo in Francia o in Inghilterra
PREDOSA – Si è concluso dopo due giorni e mezzo il rave party che ha interessato zona della Grava a Predosa. Sul terreno incolto del Comune alessandrino si sono radunati oltre duemila ragazzi tra musica non stop a tutto volume e voglia di divertirsi sino allo stremo. Una situazione tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine che però non sono potute intervenire per via delle leggi vigenti come spiegato anche da Carmine Bagno, segretario regionale dell’Anfp, associazione nazionale funzionari pubblici. Ma che cosa sarebbe accaduto se il rave party si fosse tenuto in Francia o in Inghilterra?
A partire dal 2002 in Francia è stato emanato un decreto di applicazione di una legge del 2001 (cosiddetta «legge Mariani»), che vieta l’organizzazione di rave party, senza l’autorizzazione dei prefetti locali, non consente il raduno di oltre 250 persone e prevede in caso contrario il sequestro dell’impianto e conseguenze penali per gli organizzatori. La norma prevede inoltre il dispiegamento di agenti o, nei casi giudicati pericolosi per la pubblica sicurezza, il divieto di adunarsi. In questi casi le forze dell’ordine possono intervenire per fermare la festa. Basti pensare che oltralpe sono state condannate quattro persone per un rave a Marigny, in Normandia mentre altre 11 sono finite a processo al tribunale di Tarascon per una festa non autorizzata del 2018 a Saint-Martin- de-Crau, in Provenza.
Anche in Inghilterra le regole sono molto simili a quelle francesi. Anzi, ai tempi del Covid alla polizia inglese è stata data la possibilità di sanzionare coloro che organizzano manifestazioni illegali a cui partecipino più di 30 persone con multe fino a 10 mila sterline. Coloro che partecipavano a manifestazioni senza indossare la mascherina obbligatoria rischiavano inoltre multe di 100 sterline. In tempi normali, anche qui, la polizia può interrompere party illegali e non autorizzati dalle amministrazioni e dai prefetti di zona e gli organizzatori rischiano il processo.
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